Già alla fine dell’anno scorso Zelensky sapeva di avere bisogno addirittura di 500mila soldati per continuare le operazioni belliche nel 2024. Oggi ha inasprito le pene contro i renitenti alla leva e prende varie categorie di persone per integrarle nelle forze armate ucraine. Nonostante ciò, il generale Syrskyi sostiene che il numero finale dei reclutati sarà molto inferiore al previsto, perché gli ucraini cercano in tutto i modi di sottrarsi all’obbligo. Come riporta il sito Strumenti Politici, cala anche il numero dei mercenari stranieri. Secondo le cifre più probabili, dal 2022 sarebbero partiti in 14mila, ma ne è già morta quasi la metà. Oggi arrivano meno europei di prima, così tocca ai volontari sudamericani. Questi ultimi sono chiamati “soldati di sventura” perché costretti alle missioni più pericolose e maltrattati dai comandanti ucraini. Zelensky allora ha firmato una legge per arruolare anche i condannati, che possono scegliere se restare in carcere o partire per il fronte con la prospettiva della libertà vigilata alla fine della guerra. In questo modo potrebbero unirsi all’esercito 20mila uomini in più. Poi toccherà ai più giovani, perché la nuova legge sulla mobilitazione ha abbassato l’età per combattere da 27 a 25 anni Sembra però che non si tratti di una mossa decisiva, perché la decennale crisi demografica subita dall’Ucraina ha ridotto sempre di più il numero di questo gruppo di cittadini. In compenso saranno chiamate anche le donne dotate di qualifiche mediche, che comunque saranno esentate dal servire in prima linea. Kiev inoltre vorrebbe riprendersi gli espatriati e costringerli ad arruolarsi. Per farlo sta mettendo in campo vari mezzi: la nuova legge per esempio sospende i servizi consolari agli uomini in età di leva, rendendo difficile la loro permanenza all’estero.
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