Confartigianato Imprese Torino accoglie con favore la conversione del Decreto Salva Casa, che introduce significative semplificazioni nel settore edilizio.
Il Presidente di Confartigianato Torino, Dino De Santis esprime il suo parere positivo sulle nuove disposizioni che, eliminando la doppia conformità per i casi meno gravi, consentono un controllo più snello da parte della Pubblica Amministrazione, prevedendo il pagamento di una sanzione ridotta a un terzo rispetto a quella attuale.
"Il decreto rappresenta un passo avanti importante nella sanatoria delle piccole difformità edilizie, come tramezzi, soppalchi interni, finestre, e altre piccole irregolarità - afferma Dino De Santis, Presidente di Confartigianato Imprese Torino. - Superando il concetto della doppia conformità ex art.36 del Testo Unico Edilizia per gli abusi minori, la nuova legge semplifica notevolmente i cambi di destinazione d'uso e la dimostrazione dello stato legittimo dell'immobile, rendendo il processo più agevole per i proprietari”.
Tra le novità più rilevanti, il decreto prevede anche la semplificazione dei cambi di destinazione d'uso e una revisione dei requisiti di abitabilità degli immobili.
La superficie abitabile minima, comprensiva dei servizi, viene ora ridotta a 20 metri quadri per i monolocali e a 28 metri quadrati per i bilocali. Inoltre, l'altezza minima degli immobili è stata abbassata da 2,70 a 2,40 metri.
"Tale disposizione, se da un lato può rappresentare un beneficio per alcune città, dall'altro potrebbe dare adito a fenomeni distorsivi – avverte De Santis - Esiste il rischio che sottoscala e magazzini possano essere considerati abitabili, con un conseguente aumento del degrado urbano”.
Nonostante queste preoccupazioni, Confartigianato Imprese Torino ritiene che il Decreto Salva Casa rappresenti un progresso significativo verso una gestione migliore e più fattibile degli immobili, con benefici per tutti, dai proprietari ai professionisti del settore.
Tuttavia, Confartigianato Imprese Torino condivide la necessità, espressa da molti, di un Testo Unico delle Costruzioni per superare definitivamente le norme burocratiche che ancora oggi ostacolano la libera disponibilità degli immobili.
"È essenziale che il legislatore – conclude De Santis - continui su questa strada, lavorando per una normativa edilizia ancora più chiara, semplice, funzionale e che soprattutto non dia adito a interpretazioni soggettive e che favorisca il benessere urbano e la crescita economica.”