“Seppur lentamente, la giustizia italiana arriva a destinazione”, così dichiara Antonio Dal Cin, che commenta il passaggio in giudicato della sentenza del Tribunale di Vercelli, che accoglie la domanda dell’Avv. Ezio Bonanni e condanna l’INPS a riconoscere la rendita di reversibilità alla vedova di Vincenzo Patrucco. Il mesotelioma pleurico non lascia scampo. È una malattia asbesto-correlata che ha proprio nelle fibre di questi minerali la sua origine. È deceduto a soli 67 anni Vincenzo Patrucco. Una delle tante vittime nella martoriata Casale Monferrato, epicentro delle morti di amianto in Italia e delle morti nel mondo. In corso di causa è stato dimostrato che Vincenzo Patrucco è deceduto prematuramente all’età di 67 anni a causa di un mesotelioma pleurico. Anche lui vittima dell’amianto, anche per la violazione dell’obbligo di tutela della salute. “Vi era il divieto di esposizione all’amianto sulla base dell’art. 2087 c.c.. Eppure, questo obbligo di tutela della salute è stato sempre violato. Ancora a tutt’oggi proseguono le esposizioni ad amianto, perché le bonifiche sono ancora in corso”, così l’Avv. Ezio Bonanni, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto. La vittima, infatti, è stata esposta per diversi anni continuativi alle polveri e fibre di asbesto senza alcun dispositivo di protezione e prevenzione da parte della ditta per cui lavorava. L’insorgenza di una patologia asbesto correlata è stata, quindi, inevitabile. Dopo una lunga battaglia legale, finalmente una prima vittoria. Il Tribunale di Vercelli, infatti, ha condannato l’INAIL al risarcimento previdenziale in favore della Sig.ra Rita Sempio, vedova di Vincenzo Patrucco. La donna, assistita dall’avv. Ezio Bonanni, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, riceverà una rendita mensile di circa 1740 euro. Inoltre, all’erede spetteranno anche le maggiorazioni del Fondo Vittime Amianto, oltre a tutti gli arretrati a partire dal giorno dopo il decesso del marito. Una cifra complessiva che si aggira intorno ai 150mila euro, secondo un primo calcolo effettuato dall’ONA. La somma sarà erogata anche in favore di tutti gli altri eredi.
La storia di Vincenzo Patrucco: ennesimo destino stroncato dall’amianto
La vicenda di Vincenzo Patrucco è molto simile a quella di chi come lui è stato esposto a questo potente cancerogeno, l’amianto. Tanti i lavoratori, infatti, che, inconsapevoli dei rischi ai quali erano esposti, hanno sempre portato a termine i loro impegni e le attività lavorative per poi ritrovarsi dopo anni a combattere contro gravi patologie, da cui non sempre è possibile guarire. Ne è un esempio il mesotelioma pleurico, la stessa malattia di cui è risultato affetto il protagonista di questa vicenda, Vincenzo Patrucco, “colpevole” solo di aver lavorato per garantire una stabilità economica alla propria famiglia. Vincenzo era nato a Casale Monferrato e ha lavorato come operaio trasportatore di carico-scarico cemento-eternit nella ditta locale S.E.A. (Scavi Estrazioni Autotrasporti), presso la società Gaiero S.p.A. e presso la ditta Marco Vacca. Durante questo lungo periodo, non era però a conoscenza di essere stato esposto quotidianamente all'asbesto in assenza di adeguati dispositivi di protezione e prevenzione. Prima dell’entrata in vigore della Legge 257/92 l’amianto, infatti, era ampiamente utilizzato per diverse applicazioni, in particolare per rivestire tubazioni, isolare sistemi termici e acustici, nelle guarnizioni e componenti dei freni. Era l’aprile del 2016 quando Vincenzo ha ricevuto la diagnosi di mesotelioma pleurico. Si tratta della neoplasia più aggressiva tra quelle asbesto-correlate e che difficilmente lascia scampo alle vittime. Anche il lavoratore era stato contagiato successivamente all’esposizione professionale, con conseguente inalazione delle fibre di amianto che ha causato la sua morte pochi mesi dopo la diagnosi, già nel luglio 2026.
Dopo il suo decesso, la vedova ha tentato di ottenere i benefici dovuti dall’INAIL, anche se in un primo momento si è vista respingere il riconoscimento della malattia professionale da parte dell’ente. Solo dopo essersi affidata alla tutela legale dell’Avv. Ezio Bonanni, che ha immediatamente presentato ricorso per il rigetto, è riuscita a ottenere la prima vittoria in questa sua battaglia. Infatti, dopo aver esaminato le prove dell'esposizione all'amianto e le perizie del consulente tecnico d'ufficio (CTU), il Tribunale di Vercelli ha accolto le istanze del legale e condannato l’INAIL all’indennizzo.
“Ritengo opportuno e doveroso che, ora e per il futuro, l’INAIL non si ostini a negare i diritti delle vittime di mesotelioma, come per altre patologie amianto correlate. Come Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto e Presidente dell’Osservatorio Vittime del Dovere, in collaborazione con Accademia della Legalità, presieduta dalla Dott.ssa Paola Vegliantei, stiamo proseguendo l’azione sinergica, che vede coinvolto anche il Colonnello del Ruolo D’Onore dell’Esercito Italiano, Carlo Calcagni, che si occupa del risarcimento di vittime del dovere”, così dichiara l’Avv. Ezio Bonanni.
I dati epidemiologici sono ancora preoccupanti
Nonostante siano passati oltre 30 anni dalla messa al bando, nell’utilizzo e nella commercializzazione, dell’asbesto, ancora oggi questo minerale è largamente presente in Italia.
Infatti, ancora oggi sono presenti circa 40 milioni di tonnellate di materiali di amianto e contenenti amianto in un milione di siti, di cui 50mila quelli industriali, e 40 di interesse nazionale. Molte le scuole censite per asbesto, che causano tutt’oggi l’esposizione al potente cancerogeno di quasi 400mila studenti e 50mila docenti e altri collaboratori scolastici. L’amianto è presente anche in circa 1500 biblioteche ed edifici culturali (cifra stimata per difetto), 500 ospedali; 500mila chilometri di tubature, compresi gli allacciamenti, che contengono materiali in amianto.
Solamente nell’anno 2023, l’ONA ha censito circa 2000 casi di mesotelioma, con un indice di mortalità, rapportato ai 5 anni antecedenti, di circa il 93% dei casi. Le regioni italiane maggiormente colpite risultano al Nord del territorio nazionale, soprattutto in Lombardia, Liguria, Piemonte, Emilia Romagna e Veneto. Sono rilevanti anche i dati dei siti militari, perché nei medesimi ci fu esposizione anche a uranio impoverito. Questo in particolare nei poligoni, come quello di Capo Teulada. Una più alta incidenza epidemiologica anche di mesoteliomi è stata rilevata per coloro che sono stati impegnati nelle missioni balcaniche. Per questi motivi, l’associazione ONA, con l’Osservatorio Vittime del Dovere, sta rilevando i dati anche tra i militari. Ruolo decisivo e importante quello di Carlo Calcagni, Colonnello del Ruolo d’Onore dell’Esercito Italiano, per la tutela del personale civile e militare delle Forze Armate. Lo stesso Osservatorio Vittime del Dovere ha tra i suoi più attivi militanti la Sig.ra Paola Santospirito, moglie di Lgt Mastrovito Leonardantonio. Quest’ultimo in Marina Militare è stato esposto a uranio e amianto. Per questo, si è ammalato di asbestosi e cancro, entrambi riconosciuti, ed ora è vittima del dovere. Anche Paola si è ammalata e lotta per la vita e per essere riconosciuta. Come è stato riconosciuto Antonio Dal Cin, Appuntato Scelto della Guardia di Finanza. È stato attinto da asbestosi anche Nicola Panei, come Dal Cin. Panei però ha svolto servizio dell’Aeronautica Militare. Come abbiamo visto, quindi, l’amianto non risparmia nessuno.
Non solo, nello stesso anno, sono state circa 4mila le nuove diagnosi di tumore del polmone per esposizione ad amianto (al netto del fumo e degli altri agenti cancerogeni), con un indice di sopravvivenza a 5 anni che è stimato del 12%, e quindi ha inciso, con riferimento anche ai casi diagnosticati negli anni precedenti, per più di 3mila decessi. Senza tener conto di tutte le ripercussioni che le patologie asbesto correlate riversano sul sistema circolatorio, cardiaco, respiratorio e digerente.
Secondo le statistiche dell’OMS, ancora ogni anno sono esposti ad amianto 125 milioni di persone, nel mondo, senza che ci sia un bando globale del commercio dei prodotti con amianto e materiali contenenti amianto. In molti paesi, infatti, ancora oggi l’amianto è utilizzato, ignorandone le proprietà nocive per la salute pubblica e per l’ambiente.
L’ONA continua nel territorio nazionale il suo impegno per un futuro senza amianto e mette a disposizione la tutela medica e legale gratuita per chiunque sia stato esposto, vittime e familiari. Il servizio di consulenza è disponibile attraverso la compilazione del form online oppure tramite il numero verde 800 034 294.