Come molti altri quartieri della città, anche la Circoscrizione 4 ha visto una vera e propria rivoluzione in termini di viabilità dei mezzi pubblici. Alcune tratte infatti sono state deviate, soppresse o sostituite da altre linee, causando non poche lamentele tra residenti e comitati di quartiere.
In particolare gli interventi più sentiti dai residenti sono due: il primo interessa la deviazione del 71, linea che è stata riorganizzata per garantire passaggi più regolari, grazie alla riduzione del suo percorso e al nuovo capolinea in via Servais. Una scelta che permetterebbe agli utenti, grazie all'utilizzo della linea 1 della Metropolitana, di raggiungere più rapidamente Porta Susa".
La seconda modifica interessa il tratto tagliato dalla linea 71, di conseguenza coperto dalle modifiche alla linea 65 a cui il gruppo di trasporti torinesi assicura di aver raddoppiato i passaggi nelle ore più frequenti. Il tragitto in questione parte dall'incrocio tra corso Monte Grappa e via Asinari di Bernezzo, per poi deviare verso via Michele Lessona e proseguire fino alla stazione di Porta Susa.
Queste tratte però, a detta di molti residenti, complicano e allungano notevolmente i tragitti: se prima si potevano raggiungere tranquillamente le proprie mete con una sola vettura, ora si è costretti a prenderne due. L'intento iniziale della città era quello di consentire un risparmio di tempistiche dai 13 ai 25 minuti, ma secondo molte voci i tempi di attesa e di percorso sembrerebbero ulteriormente aumentati.
"Ad oggi possiamo dire che non è assolutamente vero che le frequenze si sono ridotte. Inoltre la linea 65 ha dei mezzi obsoleti senza aria condizionata.- spiega il presidente del Comitato TorinoinMovimento Federica Fulco-In molti per esempio lamentano che per arrivare nella zona ospedale Maria Vittoria, oppure in direzione ospedale Oftalmico, devono prendere più mezzi in quanto occorre scendere alla fermata Servais, per poi proseguire verso Porta Susa. Ci si chiede se non fosse quindi possibile ripristinare il vecchio percorso del 71, deviando il 65 verso Corso Sacco e Vanzetti."
Altra complicazione sarebbe relativa agli studenti che frequentano l’istituto magistrale o il centro sportivo di piazza Bernini, i quali non possono più arrivarci con la linea 65. "Ora le scuole sono chiuse e il disagio è per pochi- continua Fulco- ma quando riapriranno i problemi saranno grossi. Sarebbe bastato confermare il capolinea del 13 in corso Marche e fare proseguire il 65 fino a porta Susa. Non tutti sono giovani e la società invecchia, pensare agli anziani non dovrebbe essere facoltativo."
Due questioni che trovano immediatamente risposta, infatti secondo i tecnici il nuovo assetto Gtt faciliterebbe gli interscambi. In particolare, arrivando presso la fermata "Monte Grappa", la modifica consentirebbe di passare dalla linea 71 alla linea 1 della Metropolitana, raggiungendo così il centro sportivo ISEF, il Liceo Domenico Berti vicino a Piazza Bernini e il centro Oftalmico in Via Filippo Juvarra. Inoltre, la vicinanza delle fermate "Medici" e "Monte Grappa" della linea 71 e della linea 13 del tram, distanti circa 200 metri, permetterebbero di arrivare agevolmente all'Ospedale Maria Vittoria.
Nonostante le intenzioni di facilitare il percorso però si percepisce l'insoddisfazione delle persone, sopratutto sotto le fermate dove i residenti non mancano di raccontare le maggiori difficoltà: "È insensato togliere il capolinea del 71 a porta Susa e introdurre al suo posto il 65.-spiega una ragazza in attesa del pullman lungo corso Montegrappa- Può essere una tratta lunga quella con il 71, ma è la soluzione più comoda perché così facendo non siamo costretti ad allungare i tragitti con più mezzi."
"La modifica alla viabilità fa schifo, era molto meglio com'era prima.- racconta una signora in attesa del 65- Il percorso è davvero troppo complicato. Prima c'era il 13N molto comodo, ora siamo costretti a fare un giro molto più lungo del precedente perche dobbiamo prendere più mezzi: il 65 e il 71. È comodo per chi va a Mirafiori, ma per chi deve rientrare negli altri quartieri limitrofi è molto più svantaggioso."
Ma all'orizzonte sembrano esserci buone speranze che potrebbero far contenti tutti. Bisogna infatti considerare che, in linea con il piano strategico NTT (Nuovo Trasporto Torino), Gtt ha investito 385 milioni di euro per il rinnovo della flotta, puntando su sostenibilità e efficienza. Il gruppo di trasporti prevede che entro il 2026 ben il 63% dei mezzi sarà elettrico, cono solo il 24% alimentato a metano, riducendo così l'impatto ambientale. Risorse destinate quindi a nuovi mezzi, dotati di comfort moderni, accessibilità migliorata e aria condizionata, ma soprattutto distribuiti su tutte le linee, inclusa la linea 65.