Il 15 settembre 1994 si spegneva a Lione, a soli 33 anni, Moana Pozzi, icona fuori e
dentro il mondo del cinema pornografico.
In occasione del trentennale della sua scomparsa, domenica 15 settembre alle ore 18:30 al Cinema Massimo di Torino, Fish&Chips Film Festival celebra la sua memoria con un talk a cura di Francesca Pellas, scrittrice, traduttrice e giornalista autrice di Tutto deve brillare. Vita e sogni di Moana Pozzi, edito da Blackie Edizioni (2024), e Sofia Torre, dottoranda presso l’Università dell’Aquila ed esperta di Porn Studies, autrice del saggio Cagne di paglia per Einaudi.
Ad accompagnare l’incontro sulla leggendaria figura di Moana saranno i materiali di
archivio provenienti dalle Teche Rai, tra cui la “consegna” di Piero Chiambretti sul
Partito dell’amore per la trasmissione Il portalettere, l’intervista sui temi della
seduzione a Mixer e la chiacchierata a tutto tondo sulla sua vita professionale e
privata durante il programma Harem.
L’omaggio a Moana proseguirà con la proiezione di un cult degli anni ‘80, Fantastica
Moana di Riccardo Schicchi (1987), il film che segna il debutto ufficiale di Moana
Pozzi nel mondo dell'hardcore. Moana è bella e famosa ma perseguitata: un
ammiratore esercita una strana forza su di lei, infatti dopo averla vista su un
cartellone inizia a fantasticare e a vederla in ogni donna bionda e scollacciata.
Al momento del debutto sul grande schermo, Moana è già un personaggio noto in
Italia: nell'anno precedente, l'attrice era salita agli onori della cronaca con il processo
per lo spettacolo Curve deliziose, dove le protagoniste femminili, Moana Pozzi,
Cicciolina, Ramba, Cornelia Oltean e il loro manager Schicchi, insieme al tecnico
delle luci, furono denunciati per atti osceni e denunciati per la violazione dell'articolo
528 del codice penale italiano.
A trent'anni dalla sua scomparsa, la stella di Moana sembra non sbiadire mai,
specchio di una personalità che continua a risplendere nei desideri e negli
immaginari di molti. Attraverso il suo corpo e la sua mente, Moana è stata artefice di
una rivoluzione personale che è diventata collettiva. La sua influenza sulla società
italiana ha infatti travalicato i confini dell’erotismo, giungendo fino alla politica con il
leggendario Partito dell’amore. Ha reso la sessualità e il desiderio temi di dibattito
pubblico, ha lavorato con Fellini e in televisione. Fiera e consapevole di se stessa,
fino alla fine.