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Attualità | 22 dicembre 2025, 13:05

Dal Pnrr luce a un pezzo dl’Armeria Reale: ecco la nuova Galleria Beaumont (e non solo)

I lavori sono durati 160 giorni e hanno interessato anche il Medagliere e il Gabinetto Cinese: migliorare le luci e la sostenibilità energetica, ma anche i serramenti

Dal Pnrr luce a un pezzo dl’Armeria Reale: ecco la nuova Galleria Beaumont

Dal Pnrr luce a un pezzo dl’Armeria Reale: ecco la nuova Galleria Beaumont

Tutto pronto: da questo pomeriggio Torino recupera una parte del suo patrimonio, riscoprendolo sotto una luce ritrovata una porzione dei Musei Reali, si tratta della Galleria Beaumont dell’Armeria Reale con il Gabinetto Cinese e il Medagliere.

I fondi Pnrr

Si tratta di ambienti che riaprono proprio in coincidenza delle vacanze di Natale grazie ai fondi del Pnrr, che hanno permesso di migliorare il comfort ambientale, valorizzare le collezioni e l’architettura con un nuovo e più efficiente sistema di illuminazione. Inoltre sono state ottimizzate le condizioni conservative degli spazi museali.

In tutto, i lavori sono durati 160 giorni e hanno permesso anche di fare manutenzione agli infissi degli spazi, per garantire ancora maggiore efficienza all’area e protezione ai reperti conservati all’interno. 

"Ambienti magici"

"Siamo in uno degli ambienti più singolari e identificativi del Palazzo Reale - dice Paola D’Agostino, direttrice dei Musei Reali - Sono ambienti magici, raffinati, antichi e al tempo stesso moderni. È un orgoglio che si siano rispettati i tempi previsti, migliorando la sostenibilità energetica e l’esperienza di visita".

Per consentire gli interventi sono stati spostati i 15 manichini di cavalli e protette superfici, pareti e vetrine storiche. Attualmente l’armeria reale custodisce oltre 5000 oggetti, di cui 1700 esposti. Il medagliere reale conserva invece oltre 31mila pezzi, di cui oltre 28mila monete e 3700 medaglie, sigilli e impronte.

I curatori del progetto

Il progetto è stato curato dagli architetti Filippo Masino, Marina Feroggio, Carlotta Matta e Stefania Dassi. A loro si sono affiancate la curatrice Giorgia Corso e la restauratrice Alessandra Curti.

I lavori al gabinetto cinese sono stati invece diretti da Tiziana Sandri e Lorenza Santa.

Massimiliano Sciullo

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