Con una cerimonia nella sede della Fondazione Amendola, in via Tollegno 52, gli studenti delle scuole "Gabelli" e "Bodoni-Paravia" hanno aperto la giornata in ricordo di Giorgio Amendola, politico e partigiano del 900', nel 45° anniversario della sua scomparsa e ad ottant'anni dalla Liberazione, unendo così memoria e protagonismo giovanile.
La consegna di una copia della Costituzione
Tra i momenti più significativi della mattinata, la consegna simbolica di una copia della Costituzione a ciascun alunno, gesto che ha rappresentato l’impegno civico ed educativo nel trasmettere i valori dell’antifascismo alle nuove generazioni. Gli studenti hanno inoltre presentato i progetti sviluppati nel corso di un percorso didattico dedicato alla Resistenza e ai principi fondanti della democrazia italiana.
Un evento che si è svolto davanti a tanti insegnanti, famiglie e rappresentanti istituzionali, con il contributo del patrocinio del Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio Regionale del Piemonte e della Città di Torino. Infatti, per l’occasione, erano presenti il presidente del Comitato e vicepresidente del Consiglio regionale Domenico Ravetti e l’assessora comunale alla Cultura Rosanna Purchia.
Letti alcuni celebri scritti di Giorgio Amendola
L’apertura della cerimonia è stata affidata alla lettura di alcuni scritti di Giorgio Amendola sul tema della lotta contro la dittatura. "I fascisti cercarono di scaricare la responsabilità sui partigiani, ma nessuno credette a queste falsità", recitava uno dei brani scelti. A seguire, alcuni bambini delle scuole primarie hanno letto testi composti in classe, nei quali hanno raccontato con parole semplici la nascita della Costituzione.
"Oggi ricordiamo la figura di Amendola, celebrando il suo impegno nella lotta al fascismo, come membro dell'Assemblea Costituente e come parlamentare – ha spiegato il presidente della Fondazione Amendola, Prospero Cerabona – Il nostro obiettivo è realizzare iniziative dal forte valore sociale, ispirandoci all’eredità morale e politica di Giorgio Amendola. Un uomo che fu davvero un padre della Patria e della città di Torino, capace di guidare il Paese verso la Liberazione e la nascita delle istituzioni repubblicane".
I commenti di politici ed insegnanti
"Noi parliamo spesso di giovani, ma siamo capaci di dialogare davvero con loro? – ha domandato l’assessora Rosanna Purchia rivolgendosi agli studenti – Temo che noi adulti non siamo ancora in grado di farlo. Forse dovremmo tornare a scuola, per imparare ad ascoltare le nuove generazioni. I ragazzi e le ragazze insegnano molto: noi istituzioni custodiamo la memoria, ma sono loro a tracciare il cammino della libertà, proprio come fece Giorgio Amendola".
"Non siamo in classe oggi, ma è fondamentale che gli studenti conoscano associazioni e realtà pronte a collaborare con loro – ha commentato Luca Bollero, dirigente dell’istituto Gabelli – La libertà viene spesso data per scontata, ma se oggi la viviamo è grazie al sacrificio di chi, nel secolo scorso, ha lottato per conquistarla. Ora sta ai giovani raccoglierne il testimone".