L’acetato di Trenbolone acetato è uno steroide anabolizzante-androgeno (AAS) impiegato in veterinaria per far crescere la massa muscolare dei bovini da carne. In commercio si trova con nomi come Finaplix e Finajet e viene iniettato nel muscolo. Negli ultimi anni è però arrivato anche in palestra: molti lo comprano sul mercato nero per migliorare fisico e prestazioni. In quasi tutti i Paesi l’uso umano è vietato, e la sostanza rientra negli elenchi dei farmaci controllati.
Vietato, ma utilizzato
Non esistono numeri ufficiali su quante persone ricorrano agli anabolizzanti, ma alcune ricerche offrono una fotografia di massima:
Nel Regno Unito gli utilizzatori stimati sono circa 500.000, e oltre la metà dei 20.000 utenti dei servizi di scambio siringhe gallesi ricorre agli steroidi.
Secondo l’Australian National Drug Strategy Household Survey 2019 l’impiego non medico di anabolizzanti è quasi triplicato tra il 2001 e il 2019.
Uno studio post-Covid di Hoseini R. e Hoseini Z. indica che il 53,05% degli uomini e il 41,99% delle donne intervistate aveva usato AAS almeno una volta.
Qual è il segreto dell’effetto rapido? Come agisce il Trenbolone acetato?
L’acetato di Trenbolone acetato è progettato per trasformare rapidamente il fisico. Modifica di una molecola già potente, favorisce guadagni muscolari consistenti e un fisico asciutto.
La sua particolarità è che non si converte in estrogeni: niente gonfiore o ritenzione idrica. Inoltre si lega ai recettori androgeni con una forza tripla rispetto al testosterone; di conseguenza aumenta l’assorbimento di azoto, accelera la sintesi proteica, stimola l’appetito, riduce il grasso e rallenta il catabolismo dei tessuti. Per chi punta a un corpo tirato, questi effetti rappresentano un “pacchetto completo”.
Chi lo usa, e perché?
Il profilo più comune è maschile, 20-24 anni, motivato da ragioni estetiche o di performance, spesso nel contesto di sport di forza o bodybuilding amatoriale.
Gli esperti collegano il trend alla dismorfofobia muscolare. «La pressione sui giovani uomini è cresciuta», osserva Kyle Ganson, docente all’Università di Toronto. «I social mostrano corpi scolpiti che diventano il nuovo standard: ci si confronta di continuo e molti si percepiscono meno muscolosi di quanto siano davvero».
Oggi l’ideale maschile è snello, definito, con busto a “V”. Non si punta più alla mole “alla Schwarzenegger”, bensì a un look tonico e fotogenico. Per accelerare i tempi alcuni ricorrono ad Anavar, testosterone o, appunto, Trenbolone acetato, attratti dai “prima e dopo” pubblicati online.
Ma i rischi esistono
L’elenco dei rischi è lungo: cicatrici cheloidi, calvizie precoce, sbalzi d’umore, depressione, danni d’organo, infarti, ictus. Nel breve termine compaiono insonnia, pressione alta, aggressività, sudorazioni notturne e libido incontrollabile.
La cronaca lo conferma. Joey Farrell, bodybuilder gallese, ha subìto un’insufficienza cardiaca a 30 anni e teme di aver accorciato la propria vita di vent’anni: «Voglio far capire a tutti i pericoli delle dosi scriteriate».
Tom Powell, ex Love Island, si è fatto asportare tessuto mammario dopo l’uso di steroidi e racconta: «Depressione, incubi, scatti d’ira: volevo litigare con chiunque».
Uno studio di Piatkowski T.M., Neumann D.L. e Dunn M. indica il Trenbolone acetato come l’AAS con il profilo di rischio più alto: aggressività, impulsi violenti, scarsa regolazione degli impulsi. Amici e familiari notano spesso cambiamenti repentini e preoccupanti.
Va ricordato che il Trenbolone non è mai stato approvato per uso umano, perciò i dati clinici disponibili restano limitati e frammentari.
Vale davvero la pena?
L’acetato di Trenbolone acetato è indubbiamente efficace: aumenta sintesi proteica, ritenzione di azoto e massa magra, specie con dieta adeguata e pesi. Molti dichiarano 7–10 kg di muscolo in un solo ciclo, con forza alle stelle. Se la terapia post-ciclo (PCT) è ben strutturata, parte di questi risultati può rimanere; ma è facile concentrarsi sui benefici e ignorare i costi.
Secondo diversi preparatori «il gioco non vale la candela» per chi non pratica sport professionistico: la maggior parte degli utenti sperimenta almeno un effetto collaterale e, talvolta, i problemi persistono dopo la sospensione. Conviene dunque chiedersi se un risultato a breve valga i rischi a lungo termine.
Se si decide comunque di usare un AAS come il trenbolone, gli specialisti consigliano prudenza assoluta e dosi minime. Esistono protocolli medici con quantità inferiori, ma in palestra le dosi superano spesso i limiti suggeriti.
L’uso esterno sopprime la produzione naturale di testosterone: non è raro dover ricorrere a una terapia sostitutiva con testosterone (TRT) al termine del ciclo. Prima di assumere qualunque farmaco, è sempre meglio un controllo medico completo, specie se si hanno patologie pregresse o fattori di rischio cardiaci.
In definitiva, il trenbolone resta una lama a doppio taglio. Chi pensa di provarlo dovrebbe prima discutere con un medico sportivo, valutare alternative legali – alimentazione mirata, integrazione consentita, programmi di allenamento personalizzati – e ricordare che nessun fisico scolpito vale la salute del cuore o la stabilità emotiva.
Informazioni fornite in modo indipendente da un nostro partner nell’ambito di un accordo commerciale tra le parti. Contenuti riservati a un pubblico maggiorenne.