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Cronaca | 28 giugno 2025, 07:41

Minimarket fuori controllo e criminalità, così i residenti scendono in strada

Oltre cinquanta in presidio di protesta: "Qui non si vive più. Servono i controlli"

Urla, bottiglie rotte e furti. E poi sporcizia ovunque, giardini pubblici trasformati in discariche a cielo aperto e scene di degrado quotidiano vissute sotto le finestre di casa. È con questo clima che ieri sera, venerdì 27 giugno, all'incrocio tra piazza Derna e corso Taranto, proprio davanti a uno dei minimarket accusati di alimentare il disagio, oltre cinquanta residenti del quartiere sono scesi in strada per manifestare tutto il loro malcontento.

Un presidio spontaneo, nato da un gruppo WhatsApp di residenti ormai esasperati, con il solo intento di trovare risposte a una situazione diventata ingestibile. E se le soluzioni, almeno per ora, sembrano latitare, le denunce sono nette: mancanza di controlli, abbandono istituzionale e violazioni alle ordinanze sulla vendita serale di alcolici.

Nato da WhatsApp

"Da WhatsApp abbiamo iniziato a scambiarci i problemi della zona, spaccate di macchine, marocchini che derubano e i minimarket che non rispettano i divieti di vendita di alcolici - ha raccontato 'La tata', così soprannominata dai residenti e tra le organizzatrici del presidio -. Ormai la fiducia è poca, anche nelle operazioni di polizia. La figura del vigile di quartiere o dell’esercito non risolve il problema perché non si fermano a controllare. Magari il sindaco si dovrebbe fare un giro qui, ma non la mattina, la sera: così si rende conto della situazione".

"Qui ci conosciamo tutti, gli anziani del quartiere raccontano di come giocavano e vivevano insieme in quest’area - ha spiegato Alessandro Gala, residente -. Lo spirito di socialità e unione non è mai mancato, ma serve una mano da parte delle istituzioni. I bambini nati oggi in questo quartiere non si conoscono nemmeno più tra di loro perché non possiamo mandarli sotto casa a giocare".

In campo anche la Circoscrizione 6

Sulla questione del divieto di vendita di alcolici, la Circoscrizione 6 chiama in causa l’assessorato alla Sicurezza e il sindaco Lo Russo. A farlo è il presidente Valerio Lomanto, che sottolinea come il provvedimento sia ormai inefficace, anche a causa della scarsa presenza della Polizia Locale.

"Siamo presenti come Circoscrizione per testimoniare la vicinanza a cittadini che non possono più vivere il quartiere e che la sera subiscono un vero e proprio coprifuoco -ha dichiarato Lomanto -. È evidente che, nonostante la zona rossa e la delibera dell’assessore Porcedda sulla vendita di alcol, questa limitazione non viene rispettata e non ci sono sufficienti controlli da parte della polizia municipale. Così come abbiamo combattuto con i cittadini per ottenere l’illuminazione pubblica, non ci tireremo indietro neanche rispetto a questa battaglia. Di fronte a un sit-in pacifico, organizzato dagli stessi residenti, il sindaco non può voltarsi dall’altra parte".

Supporto ai cittadini è arrivato anche dai banchi del consiglio comunale, in particolare dal consigliere Pd Tony Ledda, presente al presidio e convinto che la strada intrapresa, come per l’imminente riqualificazione della ex Gondrand, sia quella giusta.

"Il problema c’è, ma aver almeno messo le luci è un primo passo che dimostra quanto la città voglia andare avanti per riqualificare questo angolo - ha spiegato Ledda -. Stasera, però, la prima cosa importante da fare era far sapere ai cittadini la vicinanza. Sono venuti quattro assessori in questo tratto e alcune cose sono state fatte, come nel caso di interventi strutturali. Il divieto di vendita degli alcolici è un altro segnale positivo, ma di cui dobbiamo verificarne l’efficacia. Dobbiamo lavorare trasversalmente, non politicamente".

Vivere gli spazi pubblici

A intervenire anche Isabella Martelli, capogruppo del Pd in Circoscrizione 6, che rilancia l’intenzione di riqualificare l’area partendo proprio dal giardino pubblico.

"Il percorso è iniziato illuminando un luogo sensibile al degrado e continuerà proponendo un progetto di riqualificazione del giardino. L’obiettivo è ora vivere lo spazio diversamente, in modo che le famiglie e i residenti possano riappropriarsi degli spazi - ha sottolineato Martelli -. Solo così allontaneremo davvero il degrado e tutte le problematiche presenti".

Toni più duri dalla capogruppo in Circoscrizione 6 di Fratelli d’Italia, Verangela Marino, che punta il dito contro i minimarket che operano fuori dalle regole e che, secondo lei, fungono ormai da locali notturni improvvisati. "Il discorso è uno solo: non serve fare delle ordinanze se poi non vengono rispettate da chi dovrebbe controllare questi esercizi, che continuano a spuntare come funghi creando problemi - commenta Marino -. La gente merita rispetto. Non c’entra il colore politico o la nazionalità, ma la legalità. Molti di questi locali, oltre a vendere da asporto, effettuano servizio bar, con veri dehors improvvisati e abusivi".

A far sentire la loro voce sono anche i residenti storici, testimoni diretti del peggioramento della zona. Tra loro c’è Gabriella, che parla di un quartiere irriconoscibile.

"Vivo qui da tantissimi anni, ma non ci siamo mai sentiti così abbandonati dalle istituzioni e presi di mira da persone davvero indegne - sottolinea la signora Gabriella -. Qui dopo la sera è diventato insostenibile, anche a causa di esercizi che riforniscono alcolici a tutte le ore. Le poche ordinanze fatte per questi locali non vengono rispettate e ora abbiamo il timore che quelli delle zone rosse si spostino qui. Allora la situazione sarà insostenibile. Viviamo costretti ad assistere a scene incredibili: anche al mattino c’è chi urina davanti a tutti, come se nulla fosse".

A denunciare con rabbia anche Roberto Frezzato, che racconta i danni subiti nell’area parcheggio riservata ai disabili: "A noi hanno spaccato il vetro alla macchina nel parcheggio che ho riservato per disabili. Mi hanno rotto il vetro tre volte. La pista ciclabile ha ora un cartello che segnala le radici, ma non ha risolto il problema della sicurezza, per non parlare di come è costruita nella sua struttura e segnaletica. Questo è abuso di potere".


 

Marco D’Agostino

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