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Eventi | 02 luglio 2025, 07:27

La storica pasticceria Pfatisch premiata dall’Accademia Italiana della Cucina

Passione artigianale e valorizzazione della tradizione tra le motivazioni dell’assegnazione alla pasticceria torinese del premio Massimo Alberini

Passione artigianale e valorizzazione della tradizione tra le motivazioni dell’assegnazione alla pasticceria torinese del premio Massimo Alberini

Passione artigianale e valorizzazione della tradizione tra le motivazioni dell’assegnazione alla pasticceria torinese del premio Massimo Alberini

Nella storica sede di via Sacchi, Francesco Ciocatto, titolare della pasticceria Pfatisch, ha ricevuto il Premio Massimo Alberini, conferito dall’Accademia Italiana della Cucina. La cerimonia, avvenuta in occasione del 110° anniversario della fondazione dell’atelier dolciario, ha visto la presenza del Delegato Daniele Munari e degli Accademici Fabio Massara, Paolo Paganelli e Silvano Joly.

Un riconoscimento che, suggellando la centralità di Pfatisch nella tradizione dolciaria torinese, è stato poi celebrato con una degustazione dei prodotti più emblematici della pasticceria. 

Le motivazioni del premio

Il Premio Massimo Alberini, intitolato al giornalista e fondatore dell’Accademia Italiana della Cucina, viene assegnato a realtà che incarnano i valori dell’etica alimentare, della qualità senza compromessi, della sostenibilità e della salvaguardia del patrimonio culinario. La Pasticceria Pfatisch è così stata premiata per l’estrema attenzione alle materie prime e per la capacità di innovare nel solco della tradizione ultracentenaria, sapendo divenire proprio attraverso la sua produzione un elemento connotante della pasticceria e della gastronomia cittadina.  

Una storia dolce radicata nel tessuto della città

Fondata nel 1915 da Gustavo Pfatisch, la pasticceria è diventata in breve tempo un punto di riferimento per l’alta cioccolateria torinese destinata a durare fino al secolo successivo. A entrare in gioco poi, dal 2020, è stata la famiglia Ciocatto che ha voluto affiancare la storica pasticceria con un museo del cioccolato, il Choco-Story, finalizzato a raccontare e tramandare la memoria del gusto di questo straordinario prodotto. Quello impresso dalla nuova gestione alla realtà dolciaria torinese è però un nuovo impulso che sembra non volersi affatto fermare.

Se a far intravvedere un nuovo futuro sono delle semplici vetrine

A preannunciare un nuovo cambiamento sono le nuove vetrine affacciate su via Sacchi, accanto alla storica pasticceria: dietro di esse, come segnalato dalle vetrofanie che le coprono completamente, troverà posto un innovativo laboratorio di produzione del cioccolato, progettato per essere completamente “a vista”.

I passanti così, da sotto i portici, potranno osservare ogni fase della lavorazione realizzata mediante macchinari d’avanguardia capaci tuttavia di rispettare quell’eccellenza artigianale della grande tradizione torinese che Pfatisch continua a portare avanti. Ma di questo, da quanto annunciato, si tornerà presumibilmente a parlare dal mese di novembre dell’anno in corso

Piergiuseppe Bernardi

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