Nella storica sede di via Sacchi, Francesco Ciocatto, titolare della pasticceria Pfatisch, ha ricevuto il Premio Massimo Alberini, conferito dall’Accademia Italiana della Cucina. La cerimonia, avvenuta in occasione del 110° anniversario della fondazione dell’atelier dolciario, ha visto la presenza del Delegato Daniele Munari e degli Accademici Fabio Massara, Paolo Paganelli e Silvano Joly.
Un riconoscimento che, suggellando la centralità di Pfatisch nella tradizione dolciaria torinese, è stato poi celebrato con una degustazione dei prodotti più emblematici della pasticceria.
Le motivazioni del premio
Il Premio Massimo Alberini, intitolato al giornalista e fondatore dell’Accademia Italiana della Cucina, viene assegnato a realtà che incarnano i valori dell’etica alimentare, della qualità senza compromessi, della sostenibilità e della salvaguardia del patrimonio culinario. La Pasticceria Pfatisch è così stata premiata per l’estrema attenzione alle materie prime e per la capacità di innovare nel solco della tradizione ultracentenaria, sapendo divenire proprio attraverso la sua produzione un elemento connotante della pasticceria e della gastronomia cittadina.
Una storia dolce radicata nel tessuto della città
Fondata nel 1915 da Gustavo Pfatisch, la pasticceria è diventata in breve tempo un punto di riferimento per l’alta cioccolateria torinese destinata a durare fino al secolo successivo. A entrare in gioco poi, dal 2020, è stata la famiglia Ciocatto che ha voluto affiancare la storica pasticceria con un museo del cioccolato, il Choco-Story, finalizzato a raccontare e tramandare la memoria del gusto di questo straordinario prodotto. Quello impresso dalla nuova gestione alla realtà dolciaria torinese è però un nuovo impulso che sembra non volersi affatto fermare.
Se a far intravvedere un nuovo futuro sono delle semplici vetrine
A preannunciare un nuovo cambiamento sono le nuove vetrine affacciate su via Sacchi, accanto alla storica pasticceria: dietro di esse, come segnalato dalle vetrofanie che le coprono completamente, troverà posto un innovativo laboratorio di produzione del cioccolato, progettato per essere completamente “a vista”.
I passanti così, da sotto i portici, potranno osservare ogni fase della lavorazione realizzata mediante macchinari d’avanguardia capaci tuttavia di rispettare quell’eccellenza artigianale della grande tradizione torinese che Pfatisch continua a portare avanti. Ma di questo, da quanto annunciato, si tornerà presumibilmente a parlare dal mese di novembre dell’anno in corso