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Economia e lavoro | 13 luglio 2025, 16:48

L'assembla di Cna tra dazi Usa e incertezza: "Il Piemonte si sente più fragile rispetto al resto d'Italia e d'Europa"

Le novità in arrivo dagli Usa sono solo una parte delle difficoltà che il territorio si trova ad affrontare. Zanzottera: "Non bisogna lasciare sole le aziende". Genovesio confermato per i prossimi 4 anni: "Anche il credito è un grosso problema"

Si è celebrata questa mattina l'assemblea di Cna Piemonte

Si è celebrata questa mattina l'assemblea di Cna Piemonte

Si è svolta presso la sede dell’Ilo di via Maestri del Lavoro, a Torino, la nona assemblea quadriennale Elettiva di Cna Piemonte. Un appuntamento importante, guidato dal filo conduttore “Una visione futura: prodotti, impegno, responsabilità”, che ha offerto l’occasione per tracciare le linee strategiche dell’associazione per i prossimi anni. L’assemblea si è articolata in due momenti distinti: una prima parte pubblica, aperta al dialogo con il mondo delle istituzioni, e una seconda parte riservata, dedicata agli adempimenti interni e all’elezione degli organi statutari.
Durante la sessione pubblica, ampio spazio è stato dedicato al confronto con rappresentanti delle istituzioni locali, regionali, nazionali ed europee, per riflettere insieme sulle sfide che attendono il sistema delle piccole e medie imprese: dalla transizione energetica all’accesso al credito, dalla formazione alla sburocratizzazione, fino al ruolo dell’Europa in un contesto globale in evoluzione alla luce delle mutate condizioni geopolitiche.
E' stato confermato per i prossimi quattro anni alla guida di Cna Piemonte il presidente Giovanni Genovesio. "Provo una grande soddisfazione per la rielezione, ma soprattutto desidero ringraziare colleghe e colleghi per le parole spese nei miei confronti, che mi riempiono di orgoglio e responsabilità. L’obiettivo, ora, è continuare a far crescere il sistema CNA Piemonte, rafforzandone il radicamento territoriale e accreditandolo sempre più come interlocutore autorevole in tutti i contesti istituzionali. Solo così potremo ottenere risposte concrete e adeguate alle esigenze delle imprese che rappresentiamo".

Export e dazi
"Alla luce della lettera che l’Europa e l’Italia hanno ricevuto in questi giorni, i timori legati all’imposizione di nuovi dazi da parte degli Stati Uniti sono più che fondati. Abbiamo ascoltato le ragioni della politica, ora mi auguro che la politica – unita – sappia sedersi a un tavolo con una sola voce e con la schiena dritta, per affrontare con serietà e lucidità il confronto con Donald Trump.", dice Dario Costantini – Presidente CNA Nazionale. "Se guardiamo i dati, gli Stati Uniti rappresentano il secondo mercato di riferimento per il sistema delle imprese italiane, con una quota del 10,4% dell’export, alla pari con la Germania. Ma se ci concentriamo sul mondo che CNA rappresenta — quello delle piccole e medie imprese — la quota sale al 14%, e in Piemonte addirittura oltre: basti pensare al peso di materiali e macchinari destinati al settore automotive americano. Se si smonta una macchina tedesca, dentro c’è tanto Piemonte."
"C’è un dato positivo che va sottolineato: nei primi quattro mesi di quest’anno, mentre l’export tedesco verso gli USA ha segnato un -0,6%, le nostre imprese hanno registrato un +8%. Questo conferma che il Made in Italy, anche nella sua componente manifatturiera e tecnica, è ancora molto apprezzato negli Stati Uniti. E questo ci dà una responsabilità in più: tutelare, rafforzare e difendere le nostre imprese da manovre protezionistiche che potrebbero colpire al cuore la nostra economia produttiva.", prosegue.
"I nostri imprenditori dedicano in media 313 ore all’anno solo per gestire la burocrazia. È un dato che parla da sé. Ecco perché abbiamo avanzato 100 proposte concrete, a costo zero per lo Stato, che potrebbero generare un risparmio complessivo di oltre 7 miliardi di euro e liberare più di 60 ore lavorative per ogni impresa.
C’è poi il tema dell’accesso al credito: un dato secco, che non lascia spazio a interpretazioni. Negli ultimi dieci anni, il credito alle piccole e medie imprese è diminuito del 40%. Un segnale preoccupante per un sistema produttivo che vuole crescere e investire. E infine, il nodo energia: le nostre imprese continuano a pagare l’energia il 40% in più rispetto alla media europea. È una penalizzazione insostenibile per la competitività. Noi non ci tiriamo indietro da nessuna discussione, nemmeno su temi complessi come il nucleare. Ma è chiaro che non possiamo permetterci di aspettare dieci anni: servono risposte concrete, ora."

Piemonte in difficoltà
"Si avverte sempre più chiaramente l’opinione diffusa che la situazione economica del Piemonte, sia attuale che prospettica, appaia più fragile rispetto ad altre aree del Paese e dell’Europa. Un segnale che riflette una difficoltà profonda nel guardare con fiducia al futuro e che si traduce in un generale rallentamento delle aspettative e degli investimenti - spiega Daniele Marini Docente di sociologia Università di Padova -. Una parte significativa del nostro tessuto imprenditoriale, infatti, si trova oggi disorientata di fronte ai temi della transizione — ecologica, digitale, produttiva — spesso senza una comprensione piena di cosa realmente implichino. Manca, in molti casi, la consapevolezza delle opportunità concrete che questi cambiamenti possono offrire. Utilizzare gli strumenti della transizione non significa semplicemente adeguarsi a nuove normative, ma cambiare il modo stesso di fare impresa e di stare sul mercato. Il clima prevalente è quello di un’incertezza diffusa, che ogni giorno sembra arricchirsi di nuove incognite, più che di certezze. E non è solo il timore del dato negativo a pesare, ma l’instabilità stessa, che genera apprensione, cautela e — troppo spesso — immobilismo."

"Si sta cominciando a comprendere che l’economia reale — quella che tiene in piedi il Paese — è fatta in gran parte da piccole e medie imprese, spesso con meno di dieci dipendenti. Ed è proprio su queste imprese che oggi ricade il rischio più grande.", dice Delio Zanzottera Segretario Regionale Cna Piemonte. "Siamo dentro una crisi permanente, non più ciclica. Le difficoltà non sono più un’eccezione, ma la condizione con cui le imprese convivono ogni giorno. Per questo serve un cambio di passo deciso nelle politiche economiche: non bastano più interventi spot o misure di emergenza. È fondamentale accompagnare le imprese, guidarle all’interno delle nuove dinamiche della transizione, del mercato e della tecnologia." "Le imprese devono essere messe nelle condizioni di capire e affrontare il cambiamento, non lasciate sole a subirlo. Perché senza una vera strategia di accompagnamento, il rischio è quello di perdere pezzi fondamentali del nostro sistema produttivo."

"Per CNA oggi è una giornata importante: la presenza della politica e delle istituzioni ha dato un segnale significativo, dimostrando la volontà di ascoltare e di confrontarsi con chi rappresenta il cuore produttivo del nostro territorio. È fondamentale poter interloquire, portare proposte concrete agli enti decisori, e contribuire così alla costruzione di politiche più efficaci.", sottolinea Giovanni Genovesio – Presidente CNA Piemonte. "Viviamo in un tempo in cui ogni mattina ci svegliamo con una nuova criticità da affrontare. Il contesto economico è segnato da una crisi permanente, non più emergenziale, che si manifesta con danni anche stimati — in alcuni casi — attorno al miliardo. Le problematiche sono tante, ma una delle più gravi e preoccupanti resta quella dell’accesso al credito." "Come riportava anche Il Sole 24 Ore, il mondo delle micro e piccole imprese è oggi fortemente penalizzato: gli istituti di credito hanno progressivamente ridotto la loro capacità di sostenere l’impresa diffusa, e questo frena lo sviluppo, ostacola gli investimenti, e di fatto impedisce di superare davvero una crisi che ormai è sotto gli occhi di tutti."

Massimiliano Sciullo

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