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Ultim'ora | 25 luglio 2025, 07:01

Gaza, falliti i negoziati. Oggi 'vertice' telefonico Gb-Francia-Germania

Gaza, falliti i negoziati. Oggi 'vertice' telefonico Gb-Francia-Germania

(Adnkronos) - Si allontana ancora la possibilità di raggiungere un cessate il fuoco a Gaza dopo il fallimento dei negoziati tra Israele e Hamas a Doha e il ritiro dal tavolo delle delegazioni di Tel Aviv e degli Stati Uniti. Ma la crisi umanitaria nella Striscia si aggrava di ora in ora e l'Europa tenta di fare pressing.  

Oggi, venerdì 25 luglio, si terrà un 'vertice' tra Regno Unito, Francia e Germania. A darne l'annuncio è stato ieri il premier britannico Keir Starmer. "Avrò una 'telefonata d'emergenza' con i partner E3 e discuteremo quello che possiamo urgentemente fare per fermare le uccisioni e portare il cibo alle persone che ne hanno disperato bisogno, mentre facciamo tutti i passi necessari per costruire una pace durevole", ha annunciato Starmer.  

"La sofferenza e la fame a Gaza è indicibile e intollerabile", ha scandito affermando che "siamo tutti d'accordo" sulla necessità di fare pressioni su Israele per permettere l'ingresso di aiuti nella Striscia. "Un cessate il fuoco ci metterebbe sul cammino del riconoscimento dello stato palestinese e la soluzione dei due Stati che garantisce pace e sicurezza per palestinesi e israeliani", ha concluso.  

In attesa di trovare una strategia comune, intanto ieri il presidente francese Emmanuelle Macron ha annunciato che riconoscerà lo stato di Palestina. Una svolta storica che verrà ufficializzata all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il prossimo settembre a New York.  

"Ho deciso che la Francia riconoscerà lo stato di Palestina. Farò l'annuncio solenne all'Assemblea Generale della Nazioni Unite a settembre", ha scritto sui social il presidente. Un annuncio arrivato poco dopo che Francia e Arabia Saudita avevano annunciato per lunedì e martedì all'Onu una conferenza da loro presieduta per la soluzione dei due Stati. Conferenza alla quale gli Stati Uniti hanno fatto sapere che non parteciperanno.  

Intanto la presa di posizione di Parigi che si allinea a quella della Spagna e di altri Paesi europei, ha fatto infuriare Israele con il premier Benjamin Netanyahu che ha condannato fermamente a nome del Paese la scelta di "riconoscere uno Stato palestinese vicino a Tel Aviv sulla scia del massacro del 7 ottobre" asserendo che "il riconoscimento francese della Palestina premia il terrorismo e rischia di creare un altro proxy iraniano". 

"E' una vergogna che Hamas agisca in modo egoistico". Con queste parole Steve Witkoff, inviato speciale di Donald Trump ha annunciato il ritiro dei negoziatori Usa. Witkoff ha accusato Hamas di non voler "raggiungere un cessate il fuoco". "Mentre i mediatori hanno fatto grandi sforzi - ha scandito - Hamas non sembra coordinarsi o agire in buona fede". "Noi ora considereremo opzioni alternative per portare a casa gli ostaggi e cercare di creare un ambiente più stabile per il popolo di Gaza", conclude affermando che "siamo risoluti nel cercare la fine di questo conflitto e una pace permanente a Gaza".  

A far saltare la trattativa sarebbe stata, secondo quanto riferito da fornti informate al il giornalista di Axios, Barak Ravid, la richiesta di Hamas di rilasciare 200 palestinesi condannati all'ergastolo per l'omicidio di israeliani e altri 2mila detenuti dopo il 7 ottobre in cambio del rilascio di 10 ostaggi vivi. Un numero maggiore rispetto ai 125 palestinesi della proposta originaria accettata da Israele.  

"Se Hamas scambia la nostra disponibilità a raggiungere un accordo per debolezza, per un'opportunità di imporre termini di resa che metterebbero a rischio Israele, si sbaglia di grosso", ha tuonato Benjamin Netanyahu ribadendo che "siamo determinati ad ottenere tutti gli obiettivi della guerra", e "a riportare tutti a casa ed è quello che faremo".  

Intanto migliaia di persone hanno manifestato ieri in Israele per mettere fine la guerra a Gaza. La polizia ha detto di aver arrestato 24 persone a Haifa durante una manifestazione, organizzata dalla comunità degli arabo israeliani, definita illegale. Secondo video citati da Haaretz la polizia è intervenuta in modo violento per bloccare e arrestare i dimostranti e strappare i loro striscioni contro l'azione di Israele nella guerra a Gaza. A Tel Aviv i dimostranti si sono riuniti nella piazza di Habima dove secondo gli organizzatori decine di migliaia di persone hanno protestato contro la guerra. Tre persone sono state arrestate dalla polizia che, al termine della dimostrazione, cercava di disperdere la folla.  

Al rally, organizzato da una serie di organizzazioni anti-guerra, è intervenuto anche Noam Tibon, un generale dell'Idf in pensione, che ha detto che "all'inizio questa era una guerra giusta" riferendosi agli attacchi del 7 ottobre. "Ma oggi, 22 mesi dopo, non c'e' nessuna ragione di sicurezza per questa guerra che si è trasformata in guerra politica condotta di estremisti. L'esercito israeliano sta affondando in una palude di sangue, la Striscia di Gaza".  

 

webinfo@adnkronos.com (Web Info)

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