Via libera in Consiglio al rendiconto della Regione per l’esercizio finanziario 2024, che restituisce una fotografia puntuale delle entrate e delle spese dell’Ente.
Nel dettaglio, sono state accertate entrate complessive per 16,59 miliardi di euro, di cui 14,12 riscossi e versati e 2,47 ancora da riscuotere.
Sul fronte delle spese, sono 16,34 miliardi di euro gli impegni complessivi: 13,61 miliardi pagati e 2,73 miliardi da pagare.
Alla chiusura dell’esercizio, i residui attivi totali ammontano a 5,56 miliardi di euro, mentre i residui passivi raggiungono i 6,09 miliardi. La situazione di cassa è stata determinata in 310,2 milioni di euro, mentre il disavanzo è pari a 1,065 miliardi di euro.
Il 16 luglio scorso il provvedimento ha ottenuto la parifica da parte della Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti.
Per la relatrice di maggioranza Debora Biglia (Fi) “dal rendiconto emergono indicatori economici positivi, frutto di una gestione oculata che questa maggioranza sta portando avanti da diversi esercizi. Risultato che ci è stato riconosciuto anche con il giudizio di parifica della Corte dei Conti. Particolarmente significativa l’opera costante di riduzione del disavanzo per garantire la stabilità finanziaria senza rinunciare agli investimenti per i cittadini”.
Critica la relatrice di minoranza Alice Ravinale (Avs): “La discussione non ha avuto la linearità che richiederebbe un provvedimento così importante. La Giunta ha presentato un emendamento che modifica di 30 milioni di euro le partite attive due giorni prima della parifica della Corte dei Conti, per questo non possiamo parlare di passaggio trionfale. Abbiamo uno stock di crediti che non riusciamo a riscuotere, solo per il bollo auto parliamo di evasione di 325 milioni di euro, ben superiore al gettito previsto dall’aumento Irpef”.
L’altro relatore di minoranza, Fabio Isnardi (Pd), ha evidenziato che “la questione principale rimane la grande mole di residui attivi e passivi. Anche se incassassimo tutti i crediti non avremmo comunque risorse sufficienti per coprire i debiti. Alcuni residui attivi risalgono a diversi anni fa e su questo andrebbe fatto un approfondimento, perché la stessa Corte dei Conti ha messo l’accento su questo aspetto. Anche le difficoltà di cassa sono un problema, ci sono realtà che vedranno il pagamento dei contributi nel febbraio 2026, questo mette in grande difficoltà anche i piccoli comuni e le associazioni, che rinunciano a partecipare ai bandi regionali perché sanno che vedranno il bonifico del contributo molto in ritardo”.
Durante la discussione generale e in dichiarazione di voto sono intervenuti diversi consiglieri.
Il capogruppo Fdi Carlo Riva Vercellotti ha spiegato che “in questo rendiconto del 2024 ci sono due indicatori fondamentali: uno l’hanno dato gli elettori con il loro giudizio molto positivo. L’altro è la parifica della Corte dei Conti che ha dato parere favorevole a tutti e tre gli indicatori fondamentali, non è un aspetto di poco conto. Il nostro debito si è ridotto di un miliardo da quando siamo al governo. Giudizio anche positivo sui fondi Pnrr e su quelli strutturali, che sono il cuore del nostro bilancio. I ritardi nei pagamenti verso gli enti locali non sono nati con noi, con il centrosinistra erano di due anni. Nei prossimi dieci anni avremo ancora il problema dei derivati, non voluto da noi”.
“La parifica è stata positiva, ma questo non ci esime dal fare alcune riflessioni critiche - hanno dichiarato Gianna Pentenero, Alberto Avetta, Monica Canalis ed Emanuela Verzella (Pd) - la cifra ‘monstre’ dei residui ci preoccupa perché molti non sono più esigibili. Non ci è chiaro quale sia il perimetro di spesa della sanità, con 550 milioni da coprire e il bilancio di Città della Salute che non si riesce a chiudere. Molti enti o associazioni in quest’ultimo anno hanno gravemente sofferto per le difficoltà della nostra regione e noi raccogliamo i segnali di allarme che arrivano dal territorio: questi ritardi di pagamento non possono essere elusi richiamando il giudizio della Corte dei Conti”.
“Votiamo convintamente no al rendiconto - ha sottolineato la capogruppo 5 Stelle Sarah Disabato - ci sentiamo continuamente dire che il nostro è un bilancio in salute e sarebbe grave se non fosse così, vista la pioggia di fondi che è arrivata negli ultimi anni. Cirio ha avuto la grande fortuna di governare con risorse importanti che il Piemonte non aveva mai visto prima, eppure ci sarebbe stata la volontà di indebitarsi ancora se non fosse arrivato lo stop della Corte dei Conti. Si sono usati degli escamotage, il ripristino del bollo sui veicoli meno inquinanti subito dopo la campagna elettorale e l’aumento dell’Irpef, la cui riduzione è prevista nel 2028, un anno prima delle elezioni”.
“In questi mesi i problemi di liquidità non sono mancati - ha dichiarato Valentina Cera (Avs) - pensiamo ai ritardi nell’erogazione delle borse di studio. Va migliorata la capacità della Regione nell’onorare gli impegni che si prende, pur nel rispetto delle priorità che si è data. Ma se colpiamo le nostre realtà territoriali, si rischia di mandare all’aria i diritti e le progettualità. Il federalismo fiscale per ora, come primo risultato, vi ha portato ad aumentare le tasse, con la scommessa di abbassarle nel 2028 fatta sulla pelle dei cittadini che hanno i salari tra i più bassi d’Europa e patiscono l’aumento del costo della vita”.
Secondo la capogruppo Sue, Vittoria Nallo, “abbiamo assistito a manifestazioni di giubilo sulla parifica della Corte dei Conti, ma sappiamo che sono state rilevate molte criticità. Se fossimo in una condizione così felice non ci sarebbe stato bisogno dell’aumento dell’Irpef. La crisi di liquidità si riflette sulle associazioni, sulle cooperative sociali, sui territori alluvionati che non hanno ancora visto i ristori, sugli studenti che hanno visto ritardi sulle borse di studio, con il rischio di abbandonare l’Università. Dobbiamo ricordarci che anche un provvedimento tecnico come il rendiconto ha un riflesso sulla vita concreta delle persone”.
In conclusione l’assessore al Bilancio Andrea Tronzano ha sottolineato che “sul bilancio abbiamo idee molto chiare, non ci sono misteri dietro il rendiconto. La prudenza e la legalità sono e saranno i fari della nostra azione di bilancio. I revisori dei conti hanno avuto sempre la massima collaborazione da parte delle nostre direzioni, è una critica che non accettiamo. La Corte dei Conti lavora in collaborazione e cerca, in ossequio alle regole di armonizzazione del bilancio, di evitare ciò che succedeva in passato.
La questione dei pagamenti è un problema di cui siamo consapevoli, ma nel 2024 abbiamo pagato un miliardo in più dell’anno precedente. Abbiamo cercato di non far soffrire nessuno, il regolamento di contabilità ci indica le priorità, oggi paghiamo le fatture commerciali prima dei 30 giorni.
Non c’è nessun mistero sull’emendamento Irpef, i termini sono chiari, ridurremo le tasse nel 2028.
Il bollo auto è una delle maggiori entrate della Regione, stiamo cercando di collaborare con i cittadini e non avere atteggiamento vessatorio. Spieghiamo, attraverso gli avvisi, che il bollo auto deve essere pagato, ma diamo tempi ai cittadini perché sappiamo cosa vuol dire guadagnarsi lo stipendio”.