Ma prima di lasciarsi incantare dal suo aspetto slanciato, è bene conoscere le caratteristiche reali della razza. Non è un “mini whippet” e non è solo un cane da divano: ha esigenze specifiche di socialità, gestione quotidiana e salute. In questa guida troverai sei aspetti chiave per capire se il PLI è davvero il compagno giusto per il tuo stile di vita. Dopo aver conosciuto questa ragazza grazie al blog di levrieroitaliano.blog, abbiamo individuato 6 cose che devi assolutamente sapere prima di adottarne uno.
Carattere del piccolo levriero italiano: affetto, sensibilità, “velcro dog”
Il piccolo levriero italiano è noto per il suo carattere dolce e leale. Si lega profondamente al proprio nucleo familiare, tanto da essere spesso definito un “velcro dog”: segue il suo umano ovunque e fatica a separarsene. È un cane sensibile, che percepisce facilmente tensioni o rumori improvvisi; per questo va aiutato con una socializzazione precoce e graduale, così da crescere sicuro di sé. Con gli estranei può mostrarsi inizialmente riservato, ma con un approccio rispettoso si apre e diventa molto affettuoso. In genere convive bene con altri cani e gatti se introdotto con calma.
Prima di decidere: considera la tua routine quotidiana: se trascorri molte ore fuori casa senza possibilità di supporto, questa razza potrebbe soffrirne.
Differenza Whippet vs piccolo levriero: taglia, indole, gestione
Spesso confuso con il Whippet, il piccolo levriero italiano è in realtà molto più minuto: 32–38 cm al garrese per circa 3–5 kg di peso, contro i 44–51 cm e 9–14 kg del Whippet. Anche l’origine d’uso è diversa: il Whippet era selezionato come cane da caccia e corsa, il PLI come elegante cane da compagnia con un tocco sportivo. Entrambi hanno istinto di inseguimento e amano correre, ma il Whippet è più prestante fisicamente, mentre il PLI si adatta meglio a una vita domestica tranquilla, purché non manchino stimoli e movimento. La sensibilità al freddo è molto più marcata nel PLI.
Prima di decidere: scegli pensando al tuo spazio, al clima in cui vivi e al livello reale di attività che puoi garantire ogni giorno.
Educazione del piccolo levriero: perché non è complessa (se sai come motivarlo)
Contrariamente a quanto si pensa, il PLI non è difficile da educare. È collaborativo e impara rapidamente, a patto che si usino metodi gentili e rinforzo positivo. Brevi sessioni, giochi e premi alimentari sono più efficaci della ripetizione insistente. La sua sensibilità rende poco tollerabili i rimproveri duri: rischiano solo di minarne la fiducia. Tra gli aspetti da curare c’è l’housetraining, che può richiedere pazienza, e il richiamo, da esercitare con attenzione dato l’istinto predatorio. Un’adeguata socializzazione aiuta a prevenire timidezza e ansia da separazione.
Prima di decidere: metti in agenda un corso base con un educatore che lavori con metodi gentili e rispettosi.
Esercizio: meno chilometri, più sprint controllati
Il piccolo levriero italiano non è un maratoneta. Nonostante l’aspetto atletico, non richiede corse interminabili: preferisce brevi sprint in aree sicure alternati a lunghe pause sul divano. La sua routine ideale comprende 2–3 passeggiate quotidiane integrate da momenti di gioco o attività olfattive. Durante la crescita va evitato l’eccesso di movimento, così come i salti da altezze elevate, perché le ossa sottili sono vulnerabili. Anche da adulto gradisce stimoli mentali oltre al movimento fisico, per evitare noia e comportamenti distruttivi.
Prima di decidere: valuta se puoi garantire regolarità nelle uscite e qualche momento di corsa sicura, più che chilometri macinati ogni giorno.
Freddo e meteo: come proteggere un cane magro a pelo raso
Il corpo longilineo e il pelo cortissimo rendono il PLI particolarmente suscettibile al freddo, all’umidità e al vento. In inverno può tremare già dopo pochi minuti: è quindi consigliabile ridurre la durata delle passeggiate nelle giornate rigide e utilizzare cappottini o maglioncini, strumenti utili e non vezzi estetici. L’attenzione deve essere massima con cuccioli e cani anziani, che faticano a regolare la temperatura corporea. Anche in casa, conviene offrirgli coperte e punti caldi in cui rifugiarsi.
Prima di decidere: se vivi in zone fredde, metti in conto l’uso costante di protezioni e passeggiate più brevi durante l’inverno.
Salute della razza: rischi più comuni, screening e prevenzione
Come ogni razza, anche il piccolo levriero italiano presenta alcune predisposizioni. I problemi dentali e gengivali sono molto diffusi e richiedono igiene orale quotidiana e controlli regolari. Le ossa sottili degli arti lo espongono a fratture, soprattutto da cucciolo: supervisionare i giochi e limitare i salti riduce i rischi. È relativamente frequente anche la lussazione di rotula, per cui negli allevamenti seri si eseguono controlli specifici. Alcuni individui possono sviluppare patologie oculari o cardiache: visite veterinarie periodiche e screening mirati sono la miglior forma di prevenzione. Considerare un’assicurazione veterinaria è spesso una scelta prudente.
Prima di decidere: parla con un veterinario e con allevatori responsabili per informarti sugli screening disponibili e sui costi di gestione a lungo termine.
Domande frequenti
Il piccolo levriero italiano è adatto ai bambini?
Può convivere bene con bambini rispettosi e sotto supervisione. Data la fragilità fisica, va insegnato ai più piccoli a maneggiarlo con delicatezza.
Quante passeggiate al giorno servono a un PLI adulto?
In media 2–3 uscite quotidiane, integrate da momenti di gioco o corsette brevi in spazi sicuri. La costanza conta più della quantità.
Il PLI può vivere in appartamento?
Sì, si adatta bene alla vita in casa, purché non manchino routine di passeggiate, stimoli mentali e protezione dal freddo.
In sintesi
Il piccolo levriero italiano è un cane affettuoso, elegante e sorprendentemente versatile, ma ha esigenze specifiche di gestione e salute che vanno conosciute. Ogni individuo è diverso: per una scelta consapevole, confrontati sempre con un veterinario e un allevatore responsabile.
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