Dalla Formula Uno, al cielo. La Sabelt realizzerà i sedili con cintura degli elicotteri (civili) di Leonardo. Un lavoro tra la società controllata dal Mef - attiva in aerospazio e difesa - e la realtà di Moncalieri che si è strutturato nell’arco di tre anni. Ora il prodotto è stato svelato, procederà con i test e dal 2027 sarà montato sui mezzi di volo verticale. In totale la produzione dovrebbe stare sui 1000-1500 pezzi per 300 elicotteri che mediamente Leonardo realizza in un anno.
Una diversificazione dall'automotive
Una diversificazione rispetto all’automotive, come ha spiegato Massimiliano Marsaj, vicepresidente Sabelt. Che comunque resta il core business dell’azienda dove operano oltre 300 dipendenti. Dal 1972 Sabelt produce sedili ad alte prestazioni, cinture di sicurezza e componenti. Dal 2011 ha esteso le proprie competenze anche all’ambito aerospaziale, contribuendo a programmi e veicoli spaziali con sistemi di seduta avanzati soprattutto per aerobus.
Il prototipo ottimizzato per l'elicottero
Il prototipo presentato oggi è caratterizzato da una struttura leggerissima in carbonio e uno smorzante in alluminio che lo rende ideale per i voli su elicottero che necessitano di un peso di bordo ottimizzato. L’accordo, pluridecennale, riguarda la progettazione, lo sviluppo e la fornitura di sedili con cinture integrate per pilota, copilota e passeggeri, destinati alle principali piattaforme elicotteristiche di Leonardo.
"È la dimostrazione di quanto il know-how italiano possa essere competitivo anche nei settori più avanzati. – ha commentato Giorgio Marsiaj, Fondatore, Presidente e CEO di Sabelt S.p.a. - Portiamo nel mondo del volo verticale l’esperienza maturata in oltre cinquant’anni di motorsport e automotive.”
Un miliardo di forniture Leonardo per l'autonomia tecnologica
Il progetto rientra nella strategia “Crescere Insieme” di Leonardo. L’obiettivo è quello di rafforzare la filiera italiana del volo verticale, con l’obiettivo di ridurre la dipendenza da componenti esteri. Come spiegato da Gian Piero Cutillo, managing director di Leonardo Elicotteri, si potrebbero portare in Italia un miliardo di forniture in un’ottica, come spiegato, di sovranismo tecnologico.
“L’Italia ci deve credere - ha detto Cuttillo - l’autonomia tecnologica è un aspetto importante e Leonardo sta investendo per poter aumentarla".
L'aerospazio che colma il gap
Un settore, quello dell’aerospazio, che, come spiegato dall’assessore Andrea Tronzano, rappresenta in Piemonte un comparto che conta 35mila addetti e dieci anni di commesse già garantite.
“Un numero che si può raddoppiare da qui ai prossimi anni - ha detto l’assessore alla programmazione finanziaria piemontese - per colmare il gap che l’auto sta creando”.
E su quel gap dell’automotive interviene il presidente degli industriali torinesi.
Tra manovra e futuro dell'automotive
“Il mondo dell’auto e della mobilità cambia e si evolve - ha detto Marco Gay, presidente dell’Unione Industriali di Torino - rimane centrale per le nostre filiere e per la capacità dei nostri componentisti, sicuramente deve evolvere e deve cambiare. Non possiamo pensare di produrre come 30 anni fa, ma dobbiamo investire per essere i leader dei prossimi 30 anni.”
E sulla manovra, ancora in bozza: “Necessario parlare di investimenti, trasferimento tecnologico e industria. Un paese che è la seconda manifattura d’Europa non può prescindere da un piano almeno triennale. Si deve fare di più: i numeri che leggiamo sono timidi".

















