L'obiettivo del piano "è stanare i furbetti" che non pagano le tasse. Il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo è intervenuto così questa mattina ai microfoni di To Radio sul progetto avviato dal Comune, che punta appunto a dare la caccia ai morosi.
Le tasse non pagate
E lo scopo dell'iniziativa, finanziata con 2.5 milioni di euro da Compagnia di San Paolo, è ambizioso: recuperare 16 milioni di euro entro il 2028 tra Imu, Tari, Canone Unico Patrimoniale (occupazione di suolo pubblico, ma anche diffusione di pubblicità) e tassa di soggiorno non versate nelle casse di Palazzo Civico.
"È corretto - ha spiegato questa mattina il sindaco - che l'amministrazione si prenda carico di chi fa il furbo. Il ritardo nel pagamento delle imposte può essere legato ad una momentanea mancanza soldi, ma ci sono altri che fanno i furbi".
Gli strumenti
"Ogni volta - ha aggiunto il primo cittadino - che non paghiamo le tasse, qualcuno paga al posto nostro. Se tutti versiamo in proporzione, facciamo un servizio alla collettività". E così Palazzo Civico ha deciso di dare il via a questo piano straordinario di riscossione, con l'ausilio di nuovi software, banche dati, piú personale, corso di formazione specifici per i dipendenti e anche l’intelligenza artificiale.
Sconti Tari
Con i soldi recuperati Palazzo Civico punta a finanziare misure per le famiglie in difficoltà, come la rimodulazione delle fasce ISEE per la Tari che amplia gli sconti fino a 30mila euro, ma non solo. Il patto per Torino, siglato con l'allora premier Mario Draghi, nell'aprile 2022, prevede uno stanziamento di circa 1,1 miliardi di euro a favore del Comune.
L'obiettivo è sostenere lo sviluppo del capoluogo, a fronte dell'impegno della Città nel risanare le proprie finanze e investire in modo mirato. "Siamo partiti con questa operazione per il recupero dei soldi: ci deve essere un quadro di regole a tutela di chi paga", ha concluso Lo Russo.














