Il benessere mentale è al pari di quello fisico per l’81% dei piemontesi. Il 15% addirittura lo ritiene più importante di quello fisico, mentre per l’86% è un elemento fondamentale della propria quotidianità. Sono alcuni dei dati snocciolati durante la presentazione dell’indagine “Bisogni di salute psicologica nella popolazione piemontese” realizzata dall’Istituto Piepoli per l’Ordine degli Psicologi del Piemonte.
“Da tempo si parla di disagio mentale tra la popolazione - commenta il presidente Giancarlo Marenco - Che la salute mentale fosse importante per i piemontesi lo sapevamo, ma il secondo dato, quello di 81% che la ritiene al pari di quella fisica, è in controtendenza. Da dopo la pandemia l’attenzione per la cura di sé si è ampliata. Resta alta la preoccupazione per la propria salute nei giovani. Rispetto alla nostra generazione hanno avuto opportunità di socializzazione, ma nell’adolescenza c’è il confronto con le aspettative dei coetanei e dei genitori che li mette in difficoltà”.
L’indagine
Timori per la salute mentale
Andando nello specifico, l’indagine, condotta tra il 16 al 28 ottobre 2025, su un campione di 500 cittadini piemontesi maggiorenni rivela che alla domanda “Quanto è preoccupata/o per la sua salute psicologica?”, il 73% degli intervistati tra i 18 e 24 anni ha risposto di essere molto preoccupata.
La tristezza
Quasi un piemontese su due infatti vive sentimenti di tristezza nella vita quotidiana, sorprendentemente però la metà degli intervistati rivela di avere energia sufficiente per svolgere gli impegni della vita quotidiana anche se per la maggior parte si tratta della fascia più anziana di popolazione. C’è infatti un brusco calo soprattutto nel dato dei Millenials, nella fascia tra i 35 e i 44 anni.
Soddisfazione della vita e preoccupazioni
In generale l’85% della popolazione è abbastanza soddisfatto della propria vita. Solo il 15% non lo è del tutto. C’è un delta significativo tra chi è molto soddisfatto che arriva al 60% nella popolazione oltre i 65 anni, mentre si aggira solo al 44% tra i giovani tra i 18 e i 34 anni.
Le preoccupazioni principali per quanto riguarda gli adulti sono quella economica oppure sono legate alle eventuali malattie di familiari o allo stress lavorativo. La maggior parte però ritiene di riuscire a gestire la propria vita. La solitudine è quarta in classifica, ma è la predominante insieme tra i giovani insieme all’isolamento sociale.
Ruolo della Regione
Stando all'indagine, secondo i piemontesi la salute mentale è tenuta in debita considerazione dalla propria Regione.
Tra coloro che hanno usufruito dei servizi di sostegno, 1 su 5 si è trovato molto bene. L’offerta che conoscono di più è la psicoterapia, ma le piattaforme online sono quelle più conosciute tra i giovani. Stando tuttavia ai dati del 2023 nazionali, solo 1/3 della popolazione si rivolge al servizio sanitario nazionale, mentre il 2/3 si rivolge al privato e alla fine buona parte poi rinuncia.
Il progetto dello Psicologo di base
Il progetto cure primarie avviato dall’Ordine degli Psicologi e che prevede un intervento sui pazienti di 8 sedute per tre mesi in Piemonte è ancora troppo poco conosciuto. Solo il 5% degli intervistati ha infatti rivelato di esserne a conoscenza. Tuttavia l’idea è di dare continuità all’iniziativa che in 22 mesi ha coinvolto circa 7 mila persone.
Il numero di prestazioni in questi mesi è stato di 38 mila a carico di 65 professionisti che si dedicano a tempo pieno a questo spazio di tutela della salute psicologica in fase non clinicamente acuta. Tuttavia, non bastano a coprire la richiesta e i tempi di attesa si sono allungati, arrivando a 33 giorni.
“La convenzione scade 31 dicembre - spiega Marenco - Ma siamo in dialogo con la regione per cercare un finanziamento che ci permetta di proseguire e di coprire il buco che lascerà l’approvazione dell’art. 65 della legge di bilancio. Servono in tutto circa 2 milioni di euro".














