In piazza del Duomo Salvini ha incontrato i candidati delle varie liste e, soprattutto, all'interno della sede il candidato a sindaco Matteo Doria. Tra i due Matteo è scattata subito una certa empatia e, scesi in piazza dopo qualche altra foto ricordo, i due si sono fermati di fronte al Duomo per alcune parole al megafono: "In bocca al lupo al candidato a sindaco - ha detto Salvini -. L'11 giugno, chi starà a casa, poi non si lamenti". Poi ha ricordato la recentissima legge regionale approvata in Lombardia, che prevede l'ingresso in graduatoria per l'assegnazione di case popolari soltanto a chi abbia almeno 10 anni di residenza sul territorio italiano. Poi ancora sulla Fornero: "Maledetta lei e maledetta la sua legge, quando saremo al governo sarà la prima cosa che aboliremo". Quindi un richiamo alla legge sulla legittima difesa e sull'immigrazione e la richiesta a Doria di dire "No" a nuove richieste di accoglienza. "Chivasso ha già dato - ha replicato il candidato a sindaco -, ora basta".
Infine, fianco a fianco, Doria e Salvini si sono avviati verso piazza d'Armi, a Palazzo Tesio, dove è stata firmata la Carta di Chivasso. Foto ricordo e, prima di risalire in auto, Matteo Salvini ha voluto stringere le mani e augurar loro buon lavoro al nutrito gruppo di poliziotti inviati dalla Questura, dislocati anche su piazza del Popolo, via Torino e piazza della Repubblica, per vigilare sulla visita chivassese. Prima di incamminarsi verso Borgomanero, dove l'attendevano incontri con altri candidati, Salvini ha voluto raccomandarsi con il candidato a sindaco: "Non mollare mai, casa per casa, via per via, negozio per negozio, rompi le p... al mondo"