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Politica | 21 febbraio 2019, 09:15

Manifestazione Sì Tav davanti a Montecitorio: Giachino e i suoi partiti alle 6 di stamattina

L'ex sottosegretario ai Trasporti del governo Berlusconi e promotore di "Sì Tav, Sì Lavoro" in viaggio verso la capitale. Intanto Chiarle (Fim) attacca la Lega: "Tradisce gli impegni con gli elettori"

Manifestazione Sì Tav davanti a Montecitorio: Giachino e i suoi partiti alle 6 di stamattina

E' partito questa mattina alle 6 da Porta Susa Mino Giachino, già sottosegretario ai Trasporti durante il governo Berlusconi e oggi promotore di "Sì Tav Sì Lavoro". La destinazione del convoglio è Roma, dove oggi è prevista la manifestazione davanti a Montecitorio per ribadire ancora una volta il sostegno alla realizzazione della Torino-Lione.

Una manifestazione che arriva proprio a poche ore di distanza dalle notizie legate alla mozione che il Governo vorrebbe portare in aula per ridiscutere l'intera opera. E che tante polemiche ha sollevato nella giornata di ieri, sia in ambienti politici che economici. "Sul treno - dice Giachino - troveremo gli amici saliti a Porta Nuova e altri a Milano, così come altri ancora dal Veneto".

L'iniziativa di Giachino arriva, come ha spiegato lui stesso nei giorni scorsi "dopo due manifestazioni di massa, dopo la raccolta di oltre 111mila adesioni alla petizione Sì Tav e dopo che, nonostante tutto questo, il Governo non ci ha mai ricevuto".

Intanto, dal fronte sindacale, è Claudio Chiarle - segretario torinese di Fim Cisl - a puntare il dito contro il Carroccio a seguito della mozione che mette in bilico il progetto Tav. "La notizia che la Lega e il M5S presenteranno una mozione alle Camere per ridiscutere completamente l’opera della TAV è un tradimento agli impegni sin qui presi e sbandierati da Salvini e dalla Lega, anche in occasione della visita al cantiere”. "Un tradimento agli operai e al lavoro per l’area piemontese. La TAV non riguarda solo gli operai edili, ma tutto il territorio e anche interessa molto i metalmeccanici che sono coinvolti nei lavori di carpenteria pesante, nelle infrastrutture in acciaio”.

“Più treni, meno bisarche sulle strade - conclude Chiarle - riducendo rischio incidenti, inquinamento e consumi così in una strategia complessiva di difesa e sviluppo del territorio si fanno le politiche industriali”.

redazione

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