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Economia e lavoro | 25 febbraio 2019, 11:55

Tav, le imprese torinesi dicono no al referendum: "Decida il Parlamento". E sulle Atp Finals di tennis: "Siamo pronti, lo diremo a Giorgetti chiedendo il suo aiuto"

Il presidente della Camera di Commercio: "Chi sarebbe chiamato a decidere sulla Torino-Lione? Solo Torino? Tutto il Piemonte? È un dovere della politica"

Tav, le imprese torinesi dicono no al referendum: "Decida il Parlamento". E sulle Atp Finals di tennis: "Siamo pronti, lo diremo a Giorgetti chiedendo il suo aiuto"

In un territorio che mostra evidenti segni di frenata, due partite che potrebbero essere decisive hanno nomi brevi, ma peso specifico enorme. TAV e ATP Finals di tennis.

Sul tema della grande competizione sportiva, il presidente della Camera di commercio di Torino è tra coloro che oggi pomeriggio incontrerà la sindaca Appendino per rilanciare la candidatura della città della Mole. "Spero che riusciremo a dimostrare al sottosegretario Giorgetti che il territorio c'è, che non esiste contrapposizione tra Città e territorio e dunque che siamo tutti compatti e chiediamo il suo contributo".  

E non se ne parlerà, almeno ufficialmente, oggi con la sindaca. Ma di sicuro anche la Torino-Lione aleggia sui destini del capoluogo piemontese. "Ma a decidere deve essere la politica - dice Ilotte, smarcandosi dall'ipotesi caldeggiata dal governatore Chiamparino - Il referendum è un tema sbagliato. Risulta complicato definire chi avrebbe diritto a votare".

"Solo Torino? Il Piemonte? E se votasse il Nord, siamo sicuri che tutti abbiano le conoscenze e l'interesse a esprimere un'opinione? Deve decidere il Parlamento. Sarebbe altrimenti la negazione della democrazia parlamentare se ogni caso spinoso venisse demandato a una consultazione".

E sull'analisi costi Benefici: "È stata pesantemente criticata da molti esperti e addirittura uno dei cinque componenti di è dissociato dai risultati - commenta Ilotte -. Non serve una decisione ideologica e poi, ora che l'Unione Europea ha dato l'ok a un'ulteriore copertura dei costi, i risultati finali dovrebbero essere ulteriormente cambiati, in positivo".

In conclusione, tornando sul tema tennistico, Ilotte ribadisce che "la Città si è spesa in prima persona e ci ha chiesto di fare squadra. Tutte le associazioni hanno aderito alla proposta e dunque tutto il sistema delle imprese ha aderito, per far vedere al resto dell'Italia che c'è un Sistema Torino che si sta muovendo. Ci è sembrato di capire che invece Giorgetti abbia valutato l'iniziativa come sola idea della città e invece vogliamo ribadire la coesione. Anche per questo ci ritroviamo questa sera con alcune imprese, circa una trentina, compresa la sindaca, per capire cosa possiamo fare per portare avanti la candidatura".

"Non ci spartiremo le quote che ciascuna dovrà mettere - prosegue - ma racconteremo il progetto nel dettaglio grazie alla struttura del Comune, in modo che ciascuno possa capire e valutare cosa può fare". L'obiettivo è trovare, di quei 50 milioni, "circa 2 milioni di euro all'anno, ma bisogna capire se questo al governo basta".

"E poi valutare l'aspetto della fidejussione e dunque chi potrà farsi garante". Questa sera ci saranno anche alcune banche.

Massimiliano Sciullo

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