Dal dicembre 2016, con la legge 242, il consumo di cannabis light è diventato legale. Ovviamente è necessario rispettare alcuni parametri, primo fra tutti l’equilibrio tra le componenti di questo famoso cannabinoide. La canapa, infatti, contiene CBD e THC; il primo, il cannabidiolo, è il più innocuo e, anzi, pare abbia proprietà terapeutiche riconosciute persino dall’OMS; il secondo, il tetraidrocannabinolo, è invece più pericoloso e può portare a psicosi e altre reazioni paranoiche. Nei prodotti contenenti marijuana legale, il THC non può infatti superare il valore dello 0,6%. Inoltre, è indispensabile che la provenienza della canapa sia certificata. Non stupisce quindi che, data la delicatezza della situazione, inizialmente ci sia stata un po’ di confusione. La polizia ha sequestrato discrete quantità di merci in vendita e chiuso un’attività commerciale prima che la Cassazione facesse chiarezza, qualche settimana fa. Intanto, però, il consumo di marijuana legale è aumentato vertiginosamente, persino in cucina. Nei negozi specializzati è possibile trovare pasta, pane e persino dolci con questo speciale ingrediente che può essere acquistato anche sotto forma di olio. Non pensate alle bottiglie di olio extravergine di oliva nostrano, ovviamente: si tratta di un estratto che si dosa per mezzo di un contagocce. E la moda delle ricette con olio CBD ormai impazza sul web, e non solo.
Usi dell’olio CBD
L’olio CBD che si trova più comunemente in commercio si estrae dalle piante di cannabis di provenienza rigorosamente europea, come previsto dalla normativa, e solitamente da coltivazioni biologiche. La concentrazione di cannabidiolo varia tra il 2,5% e il 10% con lievi flessioni di prezzo. In alcuni casi, per coprire il sapore che potrebbe non risultare gradevole a tutti, nella miscela viene aggiunto un estratto al cocco, al mandarino o alla cannella. Ma come è meglio utilizzare questo peculiare olio che pare rinforzi il sistema immunitario e abbia effetti antiossidanti? Per legge tale prodotto viene venduto per uso tecnico ma in realtà viene generalmente assunto in gocce per via orale.
Molto banalmente, può essere aggiunto al semplice burro che userete per la preparazione di dolci o che spalmerete su una fetta di pane per uno spuntino veloce. Il procedimento prevede una bollitura lenta della durata di qualche ora, che permetta alla sostanza di incorporarsi a questo grasso senza alterazioni. Si suggerisce anche qualche goccia nella besciamella o nella panna da cucina, ma anche nella preparazione del curry per i piatti di carne. Si possono creare soffritti aggiungendo l’olio CBD a quello da tavola e quindi come base per verdure o per pastasciutte.
Potreste persino friggere patatine o altre “sfizioserie”, anche se i salutisti preferiscono la cottura al forno. E, a proposito di forno, abbiamo accennato alla pastasciutta, ma anche una buona lasagna può essere preparata con qualche goccia di questo olio: la temperatura, però, non deve mai essere troppo alta o rischierete di far evaporare tutto il principio attivo. Alcune ricette lo propongono sulla pizza ma anche su insalata, pesce e carne o come tocco finale per un buon frullato di frutta rilassante. Sempre rimanendo in tema di bevande, viene proposto anche di usarne delle gocce nella birra (costituita da luppolo, imparentato con la canapa) o nei cocktail preferiti. Insomma, non c’è limite alla fantasia e l’olio CBD si sta rivelando un ingrediente versatile che forse, tra qualche tempo, troveremo nelle ricette di qualche chef stellato.