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Economia e lavoro | 20 maggio 2019, 19:06

La banda ultralarga e l'agenda digitale della Regione Piemonte: impatto e prospettive per il territorio e il sistema produttivo

Un workshop per capire lo stato dell’arte del territorio Canavesano e come recuperare il digital divide per centrare gli obiettivi del 2020

La banda ultralarga e l'agenda digitale della Regione Piemonte: impatto e prospettive per il territorio e il sistema produttivo

Il 20 maggio Confindustria Canavese, Confindustria Piemonte, Anci Piemonte, Uncem e l’Agenzia per lo Sviluppo del Canavese, hanno organizzato il workshop “La banda ultralarga e l’Agenda Digitale della Regione Piemonte - Impatto e prospettive per il territorio e il sistema produttivo”.

 

Lo scopo è duplice: da una parte fare il punto sullo stato di attuazione del Piano Strategico BUL della Regione Piemonte con riferimento alla situazione del territorio canavesano, per chiarire alle imprese chi porterà loro la fibra nel prossimo futuro e con quali livelli di servizio; dall’altra si vuole illustrare quali servizi digitali potrebbero essere offerti a cittadini, enti e imprese una volta disponibile l’infrastruttura abilitante.

 

La connettività in Banda Ultra Larga (BUL) rappresenta infatti per il sistema economico e sociale un’infrastruttura ormai irrinunciabile per sviluppare progetti di crescita basati su IoT, Cloud Computing, Remote-maintenance e Augmented Reality, e molte altre applicazioni internet-based ed è quindi necessario che gli attori ne possano beneficiare a costi competitivi: “BUL as a commmodity”.

 

In coerenza con gli obiettivi dettati dall’Agenda Digitale Europea, da conseguire entro il 2020, l’85% della popolazione italiana dovrà essere raggiunta da una copertura di almeno 100Mbps mentre una copertura di almeno 30 Mbps dovrà essere garantita alla totalità della popolazione. Ma dal sito Infratel emerge che ad oggi ancora il 54% della popolazione piemontese non dispone di una connettività minima di 30 MBPS. È verosimile che nell’arco di meno di due anni tale percentuale arrivi al 100%? Oppure bisogna aspettarsi ritardi? L’asettico dato regionale inoltre non rende giustizia a tutte quelle aree extraurbane in cui il deficit di connettività è molto più alto; aree che non comprendono solo le zone rurali propriamente dette, ma anche le zone industriali e le industrie isolate, che sono tipicamente decentrati rispetto al centro abitato e ricadono spesso nella categoria delle c.d. “case sparse”.

 

Attraverso il portale https://maps.agcom.it dell’Autorità per le garanzie nelle telecomunicazioni la Confindustria Canavese ha voluto verificare puntualmente la situazione delle sue 300 aziende associate confermando la grave situazione di deficit di connettività del sistema produttivo.

 

I lavori si sono aperti con i saluti di Patrizia Paglia, Presidente di Confindustria Canavese, Fabrizio Gea, Delegato all’Agenda digitale di Confindustria Piemonte e Presidente dell’Agenzia per lo Sviluppo del Canavese, Giovanni Iodice, Area Competitività Regione Piemonte, Marco Bussone, Presidente UNCEM. A seguire, la visione della Commissione Europea sull’importanza della digitalizzazione del sistema produttivo, introdotta da Confindustria EEN e Confindustria Bruxelles, lo stato dell’arte del Piano BUL, con l’intervento di Paolo Visconti di Open Fiber, e i relativi aspetti amministrativi e tecnici a livello regionale, che sono stati illustrati da Giovanni Iodice e Corrado Dore, della Regione Piemonte.

 

«La diffusione capillare della banda ultralarga – ha spiegato nel suo saluto introduttivo la Presidente di Confindustria Canavese, Patrizia Paglia - è un fattore determinante per la competitività delle nostre imprese. L’automatizzazione dei processi, la digitalizzazione delle informazioni, la connettività veloce e sicura, sono oggi condizioni essenziali per rispondere ai bisogni economici ma anche sociali e amministrativi di un territorio come quello piemontese, da sempre identificato come importante distretto industriale manifatturiero a livello italiano e internazionale. Occorre quindi che le infrastrutture immateriali siano tra i primi posti dell’agenda di sviluppo del Piemonte e serve un piano di lavoro pratico, strategico e di prospettiva, che sia la sintesi delle esigenze di tutti, e che generi un valore tangibile ed esportabile».

 

Ha dichiarato Fabrizio Gea«Un’infrastruttura di connettività veloce è uno dei principali driver per la competitività delle nostre imprese e per lo sviluppo economico e sociale dei nostri territori. Dalla digitalizzazione dei processi e dei servizi per l’Industria 4.0, ai rapporti tra i cittadini e la pubblica amministrazione, all’infotainment la necessità di internet veloce è irrinunciabile come lo sono strade, autostrade, ferrovie e come lo è l’energia elettrica. Nel convegno di oggi abbiamo sottolineato l’importanza di questa infrastruttura per lo sviluppo del nostro territorio, abbiamo fatto il punto sullo stato di avanzamento dei lavori per le nostre imprese e per i nostri Comuni, abbiamo condiviso la necessità di mantenere un osservatorio costante su questo tema».

L’evento si è concluso con la tavola rotonda Piano BUL e Agenda Digitale: lo stato dell’arte degli stakeholders, coordinata da Francesco Mosca di Confindustria Piemonte, che ha messo a confronto Paolo Conta (Presidente del gruppo ICT Confindustria Canavese), Giulio Gioia (Infratel), Andrea Laganà(TIM/TILAB), Michele Bardus (Euroconnection Srl), Edoardo Romeo (Planet Srl), Maria Rita Spada (Wind Tre).

comunicato stampa

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