Non si esaurisce a Venaria il duello all'interno dello schieramento grillino (o di quello che era, almeno in origine). Dopo le ultime settimane piuttosto infuocate, infatti, nel mirino del Movimento Cinque Stelle cittadino continua a esserci Andrea Accorsi, presidente del consiglio comunale dimissionario e che nelle scorse settimane aveva criticato duramente il sindaco Roberto Falcone.
Ad attaccarlo è il capogruppo del MS5, Guido Ruento: "Le istituzioni, e in particolare la carica super partes del Presidente del Consiglio, meritano rispetto. Accorsi il 29 maggio scorso in Consiglio Comunale ha dichiarato di volersi dimettere e conseguentemente di costituire il gruppo misto di maggioranza. Nonostante abbia già prima costituito il gruppo misto, non ha ancora rinunciato alla carica per la quale beneficia di 700 euro mensili di indennità aggiuntiva. I consiglieri comunali, oltre ad un gettone di presenza di 24,53 euro, non guadagnano nulla, ma tutti, di minoranza e di maggioranza, agiscono sempre coerentemente con quanto hanno dichiarato in Consiglio. Il fatto che Accorsi non si decida a rinunciare all’incarico è una presa in giro del Consiglio Comunale tutto e dimostra l’attaccamento a una poltrona che non sa più gestire: è infatti evidente, tramite massicci accessi agli atti, mozioni non condivise in maggioranza e continui interventi politici in Consiglio per i quali si sposta addirittura da un seggio ad un altro, che dimostra di preferire il ruolo di consigliere schierato a quello super partes di garanzia del buon andamento dei lavori".
Ma non finisce qui. Ruento va oltre: "Oltre a questo, un consigliere che decide di voler costituire il gruppo misto di maggioranza e in Consiglio comunale, alla prima occasione e in modo reiterato, vota in totale disaccordo con le linee programmatiche della maggioranza stessa, dimostra inequivocabilmente che è venuta meno l’affidabilità professionale. Infine, firmando le mozioni come consigliere ed inviandole a se stesso presidente del Consiglio, decidendo da solo come promotore di portarle in Consiglio, ha innescato un cortocircuito istituzionale pericoloso, che se reiterato scredita il prestigio delle istituzioni ed il buon funzionamento della macchina comunale. Per il bene della città e nel rispetto dei consiglieri tutti, presidente Accorsi, si dimetta, ma subito".