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Nuove Note | 23 giugno 2019, 06:00

Marella Motta: la musica è parte attiva della mia evoluzione

Nel 2019 è invece uscito l’album di un progetto tutto suo e in inglese “And Everything in Between”.

Marella Motta: la musica è parte attiva della mia evoluzione

Marella Motta vede la musica come un rifugio. È la sua forza, la sua distanza dal mondo e la sua estrema vicinanza. A sedici anni la sua insegnante di chitarra le suggerì di iscriversi a un corso di canto. Si rese conto in quell’istante che cantava, in continuazione, da sempre. Ha iniziato a studiare, a cercare ed è nato nel 2007 l’album “Fuochi e cambiamenti” insieme alla band Bombarancio. Nel 2019 è invece uscito l’album di un progetto tutto suo e in inglese “And Everything in Between”.

Qual è il tuo primo ricordo legato alla musica?

È difficile individuarlo perché la musica è stata sempre molto presente in casa mia.  Ho un’immagine di me, piccola, in macchina con “I just called to say I love you” di Stevie Wonder nell’autoradio. Quel calore, quella sensazione che ti entra nelle ossa continuo a riconoscerlo.

Come ti sei avvicinata alla musica e al canto?

Abbiamo sempre ascoltato molta musica in casa, per me è stata come un’abitudine, un rifugio. Ho iniziato a suonare un po’ la chitarra classica perché mia madre voleva che imparassimo a suonare uno strumento. Appena ho capito come si facevano gli accordi ho cominciato a cantare le canzoni che mi piacevano e da lì è iniziato il mio viaggio con il canto.

Cosa ispira la scrittura dei tuoi testi?

La mia vita in generale, ciò che sento, le mie difficoltà. È come se scrivendo riuscissi a fare luce, a fissare. È parte attiva della mia evoluzione personale. Credo ci sia un filo che unisce tutti i testi che ho scritto.

Nel 2007 hai pubblicato il tuo primo album “Fuochi e cambiamenti”, raccontaci cosa ha rappresentato per te.

Allora l’album era uscito con il nome della band “Bombarancio”. Ha rappresentato il primo grande salto per me, il coraggio di farmi sentire attraverso le mie parole, le mie melodie. Poi ha rappresentato anche un momento splendido della mia vita musicale. Eravamo quattro amici, strettissimi e molto diversi. Ci abbiamo messo cuore e tempo, abbiamo vissuto insieme. Abbiamo curato e registrato il disco con grande rispetto per quello stavamo facendo.

Quest’anno è uscito il tuo secondo lavoro “And Everything in Between”, divergenze e affinità con il primo disco?

Innanzitutto questo esce con il mio nome e questo ha richiesto un’altra bella dose di coraggio per me. “And Everything in Between” è tutto in inglese e forse è meno travagliato. È nato in un momento in cui stavo cercando di liberarmi di tante idee per seguire ciò che musicalmente amavo di più. È più maturo perché sono cresciuta, mi sono tolta un po’ di buio di dosso e c’è stato il grande spartiacque della nascita di mio figlio, la vera rivoluzione della mia vita che ha cambiato tutto il mio modo di stare al mondo.

Cosa vuoi trasmettere a chi ascolta “And everything in between”?

L’album è molto legato al mio vissuto, ma ho sempre la speranza che chi ascolta possa trovarci un po’ di sé, che la mia voce riesca a toccare quell’angolino nascosto di cui spesso abbiamo paura ma che ci accomuna tutti. Alla fine la musica è entrare in connessione, con sé stessi e quindi con gli altri.

La tua Torino musicale e non.

A Torino c’è stata una fetta importantissima del mio studio del canto. Ho macinato chilometri per anni, ha rappresentato una sorte di viaggio di formazione costante e ripetuto. È anche, nel mio immaginario, il luogo fisico di molta letteratura che amo, l’incarnazione di una sobrietà piena di sostanza.

News, live in programma, appuntamenti. 

Il 26 Giugno sarò in onda su Radio Popolare per un’intervista e un piccolo live. Siamo quasi alla fine del nostro tour primaverile che si è prolungato fino al 2 Luglio in cui saremo a Lecce al Piano Piano festival. Da Settembre riprenderemo con le presentazioni del disco in altre città italiane e forse in Ottobre torneremo a Parigi.

 Info su https://www.facebook.com/marellamottamusic/ 

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