A volte pochi giorni: dieci, in alcuni casi una settimana esatta. I negozi di borgo Filadelfia non fanno eccezione, nel panorama "ferragostano" di Torino. Serrande abbassate e interi isolati vestiti in grigio, in questi giorni di massima vacanza della metropoli.
Più delle saracinesche abbassate e dei cartelli colorati, forse, il termometro più efficace di una città in ferie è quello dei parcheggi. Dove nei mesi normali abbondano le auto in doppia fila, oggi campeggiano numerosi posti vuoti. Anche questo spiega in un certo senso perché, nelle settimane centrali di agosto, la zona del Moi, dello Stadio Comunale e dell'impianto dove si allena il Torino di Walter Mazzarri ha scelto di prendersi una pausa.
I negozi aperti si contano sulle dita di una, forse due mani, nel quadrilatero compreso tra via Giordano Bruno, corso Giambone, corso Unione Sovietica e corso Sebastopoli. Qualche bar, un paio di alimentari, qualche negozio generalista. A offrire il servizio normale sono soprattutto i supermercati: sia i discount che il Bennet che si affaccia proprio di fronte alla tenenza di Finanza, a un passo dalla ferrovia. A tenere aperto, soprattutto, i negozi "etnici" o comunque quelli gestiti da stranieri, bar e parrucchieri compresi.
Il resto è una sequenza di cartelli colorati: le date vanno dalla settimana di Ferragosto "secca" al paio di settimane (che è la media, tra le varie chiusure). Non manca poi chi si è ritagliato un periodo decisamente più lungo, addirittura chi supera il mese di assenza. Ma c'è anche chi offre conforto, in mezzo a tanti cartelli di vacanza: "Siamo aperti il 15 e il 16 agosto", garantisce una panetteria di via Montevideo.