“A differenza del centrosinistra arroccato nella torre d’avorio del palazzo, noi del centrodestra siamo aperti a proposte e critiche costruttive che provengano dalle imprese: se la preoccupazione è per i talenti fuorisede si può valutare tranquillamente di equiparare gli studenti laureati con merito negli atenei piemontesi ai residenti da 5 anni perché, come ha giustamente ricordato il Presidente Cirio, sono importanti il radicamento nel nostro territorio e l’anzianità contributiva, che vale anche per le tasse universitarie”, annuncia Maurizio Marrone, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio Regionale, che ricorda “Il testo della delibera è ancora in cantiere con gli assessori Chiorino e Tronzano, ma vorrei che tutti ricordassero la drammaticità della situazione occupazionale che abbiamo ereditato in Piemonte, con un tasso di disoccupazione giovanile che in dieci anni è aumentato vertiginosamente dal 14,5% al 36%, di 3 punti superiore a quello di Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna".
"Non è un caso che nel 2018 i piemontesi fuggiti all’estero siano stati 11.000 in più rispetto all’anno precedente secondo il registro AIRE, con una emigrazione galoppante al pari della immigrazione extracomunitaria".
"Per uno studente fuorisede ci sono cento ragazzi nati qui, anche figli o nipoti dei meridionali venuti negli anni del boom industriale, che non trovano lavoro e la politica non può rispondere loro di restare parcheggiati sul divano di casa ad aspettare il reddito di cittadinanza. Ricordo, infine, che proprio la norma nazionale che introduce il reddito di cittadinanza prevede per i richiedenti extracomunitari il requisito di 10 anni di anzianità di residenza in Italia, unico strumento costituzionalmente ammissibile e predisposto all’esplicito fine di escludere tutti gli stranieri che hanno raggiunto l’Italia negli ultimi anni di immigrazione di massa: i grillini e i loro alleati del PD l’hanno già dimenticato?".