Cittadini riuniti sotto Palazzo Civico per chiedere alla sindaca Appendino di dimettersi. È successo questa mattina, dalle ore 10, quando una rappresentanza di comitati si è data appuntamento per ribadire il proprio dissenso nei confronti della giunta 5 Stelle.
La manifestazione - cui hanno aderito alcune decine di persone, tra cui l'assessore regionale ai diritti Roberto Rosso - si è focalizzata su alcuni dei temi salienti dell'ultimo anno, dalla Ztl prolungata alla chiusura dei locali, all'espansione del 5G alla raccolta differenziata e il degrado delle periferie.
"L'obiettivo - ha spiegato Gisella Valenza del gruppo Facebook "I delusi da Appendino", organizzatrice del presidio - è di farla dimettere, perché ha preso tanti voti ingannando i torinesi senza fare nessuna delle cose che aveva promesso in campagna elettorale. La delusione è stata enorme. Dopo cinque anni da consigliere comunale dell'opposizione, passati ad attaccare la sinistra, immaginavamo che quell'esperienza politica potesse servirle a rivitilizzare la città. E invece Torino è retrocessa. Per noi è indegna di rappresentarla, in assoluto il peggior sindaco che la città abbia avuto".
Molto sentita dai giovani l'agonia cui diversi luoghi di divertimento stanno andando incontro: "Vorremmo più occasioni di svago e la possibilità di attirare turismo giovanile. Invece sta diventando una città dormitorio", ha commentato Alessio Quercia del neonato gruppo "L'Appendino non è Torino", creato dopo il trasferimento del Salone dell'Auto a Milano.
A sostenere l'evento, anche Mino Giachino, cuore del movimento "Sì Tav, Sì Lavoro": "Il declino di Torino sta proseguendo - ha detto -, e prevedo mesi difficili a causa del calo della vendita delle auto, che avrà ripercussioni sull'indotto e il consumo. Rimprovero a Di Maio di non aver fatto un piano industriale per l'automobile. Bisogna puntare su Torino per renderla un polo per auto elettrica e riprendere gli investimenti per la manifattura 4.0".
Sulla crisi economia ha preso parola anche il comitato "Genitori separati e figli", che contesta ad Appendino di non occuparsi dei disagi di tanto famiglie per arrivare a fine mese: "Da anni - ha attaccato Giancarlo La Face - cerchiamo di starle dietro perché aiuti tanti genitori in difficoltà. Ma non capisce che, se la bigenitorialità salta, a perderci è l'intero sistema sociale".
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