Della grande torta del turismo piemontese, anche le pmi reclamano il diritto a una fetta. Nemmeno troppo piccola. Lo dicono i numeri elaborati da Confartigianato Piemonte, che dimostrano come a fronte di 5,2 milioni di arrivi e 15 milioni di presenze, nella nostra regione sono ben 14.271 le piccole e medie imprese coinvolte nel mercato. Una cifra significativa, distribuita tra trasporti, ricettività, ristorazione, agroalimentare, servizi turistici, benessere, intrattenimento, attività ricreative e culturali ma anche produzione e vendita di monili, artigianato artistico, abbigliamento e calzature.
A livello nazionale, come peso di imprese artigiane coinvolte nel turismo, il Piemonte con il 12,4% occupa la diciottesima posizione; prima è la Sicilia con il 22,4%, seconda la Campania con il 21,1%, contro una media nazionale, del 16%.
A livello di province, Torino raggruppa 7.402 imprese (il 12,7% delle imprese artigiane coinvolte rispetto al totale iscritto nella Camere di Commercio), Cuneo 1.913 (11,0%), Alessandria 1.775 (16,4%), Novara 1.044 (11,4%), Asti 670 (10,9%), Verbano 493 (11,8%), Vercelli 487 (10,7%) e Biella 487 (9,6%).
“Il made in Piemonte deve essere valorizzato, per dare impulso alla nascita di nuove imprese artigiane – commenta Giorgio Felici, presidente di Confartigianato Imprese Piemonte – ciò lo si può fare continuando a investire nell’eccellenza del prodotto e nella promozione. L’artigianato non significa, però, solo attrazione turistica, ma anche valorizzazione di tutta la filiera di servizi che genera ricadute positive sull’intera economia di un territorio”.
“Il turismo e le imprese artigiane collegate, rappresentano quindi uno dei settori trainanti per l'economia della regione – aggiunge Felici – purtroppo, come tutte le altre attività, hanno sofferto particolarmente la crisi degli ultimi anni”.
Nell’anno 2018, con oltre i 15 milioni di presenze, derivate dai 5milioni e 200mila arrivi, il Piemonte occupa l’undicesimo posto nazionale tra le regioni con più turisti. Al primo posto il Veneto con più di 69 milioni di presenze.
Nonostante la buona percentuale di attività artigiane piemontesi legate al turismo (le 14.271 piccole e medie aziende rappresentano il 12,4% di tutte quelle iscritte agli Albi), il “trend-nascita” di nuove imprese è ancora negativo. I dati rilevano come la percentuale delle aziende artigiane che lavora con le vacanze, nel 2018, sia leggermente calata per segnare un -1,5% (ultimo dato disponibile).
“Gli oltre 5 milioni di arrivi e i circa 15 milioni di presenze – continua Felici – ci parlano di un incoraggiante flusso turistico. Questo ci deve spingere a lavorare ancora più determinazione per guadagnare più alte posizioni sul fronte dell'attrattività, dell’artigianato, dell’ambiente e della cultura, che rappresentano i motori della nostra economia”.
“Infine – sottolinea Felici – a livello regionale vanno intensificati gli sforzi per restituire competitività alla nostra offerta turistica e valorizzare le eccellenze del made in Piemonte che hanno reso famosa la nostra regione nel mondo”.
Per Confartigianato Imprese Piemonte, inoltre, è fondamentale che le imprese, in particolare quelle artigiane, mettano a disposizione del turista non solo la più ampia gamma di prodotti e sensazioni, ma anche il loro valore aggiunto come accade nel turismo esperienziale.
“Puntare sul cosiddetto ‘turismo esperienziale’ – conclude Felici – significa combinare i nostri paesaggi, le tradizioni delle nostre comunità e la tipicità delle nostre produzioni per offrire proposte che rafforzino i valori del turismo e sappiano attrarre nuove presenze, col fine comune di conoscere e valorizzare un patrimonio immenso e unico al mondo”.