Era un amore tormentato da tempo, con una crisi andata in scena due anni fa a quest'epoca, la successiva riappacificazione, fino al nuovo divorzio consumatosi durante il consiglio comunale dell'altra sera. A Moncalieri i Moderati e il sindaco Paolo Montagna dividono le loro strade, a sette mesi dal voto amministrativo.
A motivare la rottura sarebbe la vicenda della richiesta della messa in prova da parte del sindaco, a seguito dell'indagine che lo aveva coinvolto per un accesso abusivo ai sistemi informatici. I Moderati, dopo le turbolenze del 2017, che avevano portato Montagna a dare le dimissioni (poi rientrate), a seguito del passaggio con Italia Viva di Renzi avevano già manifestato dei dubbi al Partito Democratico sulla scelta di puntare ancora sul sindaco uscente, dichiarando di non volere un centrosinistra "Montagna-dipendente".
Giovedì sera è arrivato l'addio, con il movimento guidato da Mimmo Portas che si prepara a correre da solo nel 2020, anche se a livello locale pare che la Lega sia interessata a trovare un accordo, difficile però da ratificare e da far accettare su scala nazionale. La prima reazione di Paolo Montagna, attraverso la sua pagina Facebook, è sembrata quasi un grido di liberazione. "I Moderati di Abelio Viscomi hanno annunciato che non sosterranno il nostro progetto per Moncalieri alle prossime elezioni. Mi viene da dire, finalmente!".
"I Moderati sono quelli che fin dal primo giorno del nostro mandato si sono distinti per i litigi cercati, per le polemiche, per le accuse. Forse i Moderati non ci avevano presi in parola, ma lo avevamo promesso alla Città e lo abbiamo mantenuto: con noi non c’è spazio per i vecchi metodi della vecchia politica, quella che ha lasciato la nostra città ferma per troppi anni", ha proseguito Montagna.
"Noi non risponderemo alle loro provocazioni - ha concluso il sindaco - perchè il nostro obiettivo resta quello di sempre: poter costruire, un passo alla volta, la Moncalieri in cui vogliamo vivere e far crescere i nostri figli".