Una visita al "cantiere" che darà vita alla futura catena di montaggio della 500 elettrica, ma anche l'occasione per fare il punto sugli ammortizzatori sociali all'interno dello stabilimento di Mirafiori, con la prospettiva che i contratti di solidarietà possano prolungarsi fino a settembre 2020. Si è mosso all'interno di questi confini l'incontro che si è tenuto oggi tra la direzione di Fca e i sindacalisti della Fiom Cgil, insieme alle rsa della fabbrica.
Sul tavolo, accanto alle nuove prospettive produttive che dovranno scandire il futuro piano industriale dell'azienda, anche la richiesta da parte aziendale di un’ulteriore proroga dei contratti di solidarietà che scadranno alla fine dell’anno. La richiesta di proroga si protrae come detto fino a settembre 2020, mese nel quale ripartirà il rinnovo del quinquennio degli ammortizzatori sociali così come previsto dalla normativa vigente. È previsto per lunedì 2 dicembre l’incontro al Ministero del Lavoro.
Intanto, al cantiere di allestimento della linea di montaggio della 500 elettrica, mentre si stanno assemblando le prime vetture di “verifica processo”, ad oggi le persone dedicate alla nuova vettura sono 150. Nella primavera si dovrebbe passare a una seconda fase con le vetture di pre-serie, per arrivare durante l’estate alla produzione vera e propria. "Sui numeri delle persone che saranno occupate a regime e su quello del numero delle vetture che saranno prodotte, la direzione aziendale non ha dato precise indicazioni", dicono Edi Lazzi, segretario provinciale di Fiom Cgil e Ugo Bolognesi, responsabile di Mirafiori per i metalmeccanici Cgil. "Finalmente le attività per l’avvio della produzione della 500 elettrica sono in corso - aggiunge Lazzi -. La linea, dove veniva assemblata l’Alfa Romeo Mito, è stato aggiornata e modificata. Nell’estate del 2020 dovrebbe partire la produzione. Resta al momento incerto quale sarà l’impatto concreto sull’occupazione, mentre rimane certa la continuazione dell’utilizzo degli ammortizzatori sociali anche nel 2020 in cui si entrerà formalmente nel tredicesimo anno consecutivo di utilizzo".
"Continuiamo a rimanere dell’idea - dice Bolognesi - che il piano industriale presentato per gli stabilimenti torinesi non sarà sufficiente a garantire la piena occupazione degli attuali addetti e saturare gli impianti del nostro territorio. Servono nuovi investimenti e nuovi prodotti per rilanciare gli storici stabilimenti di Mirafiori e di Grugliasco con tutto il loro indotto della componentistica. Evidenziamo che i livelli di produzione non sono mai stati così bassi e che il 2019 registrerà il record storico negativo di volumi facendo registrare una variazione percentuale di addirittura meno 91% rispetto al 2006. Serve con urgenza un tavolo di crisi con la presenza del Governo e delle Istituzioni locali nonché della proprietà, nella figura di John Elkann. Bisogna avere chiarezza sulle reali intenzioni e sull’impegno produttivo a Torino e in Italia, soprattutto alla luce della recente alleanza tra FCA e PSA in cui le allocazioni dei modelli e i piani industriali verosimilmente saranno rivisti e ritoccati per un evidente eccesso di capacità produttiva dei vari stabilimenti esistenti dei due gruppi, che è nettamente superiore alle autovetture prodotte negli ultimi anni. Non vorremmo che a pagarne le conseguenze sia Torino e l’Italia in generale".