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Politica | 03 dicembre 2019, 07:00

Moncalieri, i Moderati confermano il no a Montagna: ''Faccia un passo di lato''

Il leader nazionale Mimmo Portas: ''Restiamo nel recinto del centosinistra, ma auspichiamo che il Pd capisca la necessità di cambiare il candidato sindaco’’. E in sala si vedono esponenti della Lega e del centrodestra, pronti a tendere la mano

Moncalieri, i Moderati confermano il no a Montagna: ''Faccia un passo di lato''

Era piena la sala Primo Levi di via Real Collegio a Moncalieri ieri sera. E il messaggio uscito, forte e chiaro, dai Moderati locali e dal loro leader nazionale Mimmo Portas è stato inequivocabile: il sindaco uscente Paolo Montagna non può essere candidato per il voto amministrativo del 2020.

E dire che solo poche ore prima il Segretario regionale del Pd Paolo Furia - sposando quanto aveva già detto Mimmo Carretta, segretario metropolitano dei dem – aveva detto senza se e senza ma che il sindaco uscente sarà l’uomo su cui punta il centrosinistra. ‘‘Consideriamo Paolo Montagna candidato naturale, non perché "del PD", ma in quanto sindaco uscente di una buona amministrazione che merita di essere riconfermata”.

I Moderati, invece, hanno elencato tutte le ragioni per cui si è consumata la rottura un mese fa, sottolineandolo alla presenza del loro rappresentante in Consiglio regionale Silvio Magliano, della coordinatrice torinese del movimento Carlotta Salerno, oltre che di tutti i rappresentanti locali, ad iniziare da Serino Rampanti, ex giocatore del Toro, da tempo in quota ai Moderati. Abelio Viscomi, capogruppo del movimento in Consiglio comunale a Moncalieri, ha ripercorso tutte le tappe di un matrimonio andato in pezzi, dopo anni di frizioni e divisioni, nate già all’indomani del voto del 2015 che aveva incoronato Montagna.

‘‘Se si è fatto il canale scolmatore in città, dopo l’alluvione del 2016, è perché noi lo abbiamo preteso, altrimenti non avremmo votato il Bilancio’’, ha sottolineato Viscomi, ricordando poi le battaglie fatte a favore del diritto allo studio, la contrarietà al progetto di riqualificazione della ex Dea, la necessità di rilanciare i negozi del centro e il piccolo commercio invece di dare il via libera all’ennesimo centro commerciale. ‘‘Noi porteremo avanti le nostre battaglie dentro il recinto del centrosinistra, ma se necessario percorrendo un’altra strada’’, ha concluso Viscomi, prima di cedere la parola a Mimmo Portas, che da navigato politico ha aperto le porte ad ogni soluzione.

‘‘Vedo che in questa sala così piena ci sono anche esponenti del centrodestra (con riferimento ad Arturo Calligaro della Lega e Beppe Osella di FdI), ci hanno fatto piacere le parole di apprezzamento da parte del segretario provinciale della Lega Benvenuto. Noi auspichiamo ancora che il Pd ci ripensi, perché Moncalieri merita di più e merita un candidato migliore di Montagna. In ogni caso, Viscomi e i suoi a Moncalieri hanno piena autonomia di scelta, noi li sosterremo qualunque cosa decidano di fare’’.

Insomma, i Moderati sperano di ricucire il rapporto con il centrosinistra, ma se Montagna sarà il candidato sindaco dei dem è verosimile che possano correre da soli. Pronti magari a far convergere i loro voti sul centrodestra, in un eventuale ballottagio. ‘‘Non portiamoci troppo avanti, non prendiamo nessuna decisione oggi’’, si è affrettato ad aggiungere Portas. ‘‘Magari nel giro di due o tre mesi, ragionando, qualcuno si convince che Montagna non è la scelta vincente per questa città. O, magari, è lo stesso sindaco che decide di fare un passo di lato, come noi auspichiamo''.

''Intanto deve dirci cosa intende fare della medaglia che riceverà quando inizierà la messa alla prova’’, ha sottolineato Portas, riprendendo il tema già sollevato da Viscomi, a proposito dell’inchiesta per abuso dei sistemi informatici che aveva coinvolto il primo cittadino.

‘‘Cambiare idea non è reato, neppure cambiare candidato, tanto più che Montagna si è già dimesso due volte in quattro anni. Forse lui stesso non ha le idee molto chiare’’. Quindi, per concludere, l’affondo più polemico: ‘‘Ha detto che ci siamo ritrovati per mettere in moto la macchina del fango nei suoi confronti. Forse Montagna farebbe meglio a ricordare che questa città è finita sotto l’acqua e il fango in questi anni, mentre lui faceva il sindaco. Invece che lo smemorato di Collegno dovremmo parlare dello smemorato di Moncalieri’’.

Massimo De Marzi

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