Il presepe nelle scuole torinesi come messaggio di pace e perché no di integrazione. E’ questo il senso dell’ordine del giorno presentato da Forza Italia in Circoscrizione 6 e approvato grazie ai voti delle forze politiche di destra e dai Moderati dopo non poche polemiche.
Sull’onda di quanto già proposto dalla Giunta Cirio e dall’assessore Chiorino infatti, anche dai quartieri Barriera di Milano, Regio Parco, Barca, Bertolla, Falchera, Rebaudengo e Villaretto si leva la richiesta di introdurre il presepe all’interno delle scuole torinesi. “Il presepe rappresenta un messaggio di pace che va oltre ogni confine e al di là delle ideologie religiose” è l’analisi del capogruppo di Forza Italia in Circoscrizione 6, Domenico Garcea.
Il motivo che lo ha spinto a presentare l’ordine del giorno con cui si invita la presidente Carlotta Salerno ad attivarsi presso il sindaco e l’assessorato competente per portare il presepe nelle scuole torinesi, secondo i firmatari, è che “gli studenti immigrati di religione non cristiana vengono rispettati di più se noi non cancelliamo i simboli della nostra tradizione e religione storicamente maggioritaria nel nostro paese, non privandoli quindi della possibilità di conoscere un pezzo della storia e della cultura del Paese nel quale vivono e del quale un domani potrebbero diventare cittadini”.
Inevitabile lo scontro politico sul tema. Il Movimento 5 Stelle ha lasciato l’aula, il Partito Democratico si è spaccato mentre i Moderati hanno approvato il documento, sostenuto fortemente da tutte le rappresentanze del centro destra. “Le tradizioni non hanno colore politico” spiega sui social Garcea. Parole condivise anche dal consigliere Alessandro Avramo, dei Moderati: “Voto frutto delle proprie esperienze di vita, crocefisso e presepe nei luoghi pubblici sono parte della nostra tradizione”.
Intanto, l'assessore regionale all'Istruzione Elena Chiorino replica alle critiche ricevute dopo il suo invito a valorizzare le tradizioni legate al Natale. "Mi stupisce che alcuni dirigenti scolastici e sindacalisti critici abbiano sostenuto che, invece di parlare di Presepi, occorrerebbe intervenire concretamente a favore delle scuole piemontesi: invito pertanto questi signori a informarsi meglio su temi tanto importanti che afferiscono alla loro professione e mi riferisco, in particolare, alla decisione della Regione di destinare 4 milioni di euro in assestamento di bilancio per l’edilizia scolastica d’emergenza, istituendo un capitolo che prima non esisteva, a dimostrazione di quanto questa Giunta tenga alla scuola e alle sue esigenze, che ben conosciamo e che stiamo affrontando puntualmente".
"D’altronde, se queste feste religiose fossero considerate «superate» dalla maggior parte delle autonomie scolastiche, occorrerebbe mettere immediatamente mano al calendario scolastico, valutando la soppressione delle vacanze di Natale, di Carnevale e di Pasqua e redistribuendo i giorni scolastici in maniera alternativa, magari valorizzando eventi commerciali, importati da altre culture, come ad esempio il black friday, opzione che, forse, potrebbe placare gli animi dei nemici giurati della tradizione e delle nostre radici culturali, così come quelli che considerano un nomale invito alla stregua di una grave ingerenza".