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In Breve

| 12 dicembre 2019, 15:38

Orologi: un amore senza tempo

In ciascuna delle proprie sfaccettature possibili, un orologio da polso ha saputo attraversare un incedere del tempo lungo ormai secoli, diventando tra gli accessori maschili ai quali non è affatto possibile rinunciare

Orologi: un amore senza tempo

In ciascuna delle proprie sfaccettature possibili, un orologio da polso ha saputo attraversare un incedere del tempo lungo ormai secoli, diventando tra gli accessori maschili ai quali non è affatto possibile rinunciare. A dispetto di quello che si potrebbe erroneamente credere, le proprie origini sono rintracciabili non troppo indietro, dato che le varianti più rudimentali hanno fatto la loro prima apparizione agli albori dell'Ottocento.

Nonostante di quello che viene reputato il primo orologio da polso non vi sia altro che il proprio foglio d'ordine, è bene sapere che nell'anno 1812 esso venne consegnato dall'orologiaio di origine svizzera Abraham Louis Breguet a Carolina Bonaparte Murat, sorella di Napoleone. Poco meno di un secolo più tardi, fu Luis Cartier a mettere a punto una versione da polso che, per connotati e funzionamento, risultava essere decisamente più pratico rispetto al classico segnatempo da taschino.

Scandire il tempo con stile

Malgrado essi siano deputati a misurare il tempo che corre, per gli stessi orologi quest'ultimo sembra essere un criterio mai soggetto a mutamenti rilevanti. L'avvento di tecnologie sempre più innovative non ha impedito loro di divenire in alcuni casi vera e propria passione di un pubblico che cresce costantemente. In una modernità che su ogni cosa sembra apporre una data di scadenza, un orologio da polso non diviene esclusivamente un investimento che dura tutta la vita, ma anche qualcosa da trasmettere alle generazioni successive, pregno di una personalità propria e di un pregio degno di un gioiello.

Essere dei neofiti nell'ambito o al contrario poter vantare una consolidata esperienza a riguardo non fa alcuna differenza, dato che ogni orologio è contraddistinto dallo straordinario potere di apporre un inconfondibile marchio in momenti particolari dei quali diventerà emblema. Regalarne uno rappresenta pertanto un gesto che, oltre che risultare gradito al destinatario, andrebbe compiuto rivolgendosi precedentemente a meni esperte che sappiano consigliare la migliore soluzione. Il segnatempo non può affatto venir rimpiazzato dal display digitale e tutt'altro che raffinato di un moderno ma freddo cellulare.

A dimostrazione del fatto che quello per gli orologi è un amore che non conosce crisi alcuna vi è la ricerca da parte dei clienti, appartenenti ad ogni fascia di età, di modelli d'alta gamma. Per avere al proprio polso un orologio di prestigio è necessario rivolgersi agli specialisti del settore. Tra questi è impossibile non menzionare Pisa Orologeria, bottega storica con sede a Milano e diventata un punto di riferimento per il settore degli orologi.

Alla conquista del tempo

In aggiunta alla funzione prettamente visiva, donare un orologio è utile a chi lo indosserà nel ricordargli sia la più o meno intensa mole di lavoro che caratterizza la propria quotidianità, sia di dedicare uno spicchio di giornata a sé stesso. La cura per il proprio tempo viene spesso messa da parte dalla frenesia dell'ordinarietà, che porta inevitabilmente a trascurare tutto ciò, come descrive il film di animazione del 2003 "Momo alla conquista del tempo".

Momo, la protagonista della storia, è una ragazzina che ha il potere di rendere buona una persona semplicemente guardandola. La sua sensibilità la porta a scoprire che vi sono Uomini Grigi che, tentando in tutti i modi far del male agli umani, convincono questi ultimi a sottrarre tutto il proprio tempo a vita privata ed affetti. In una linea ininterrotta tra finzione e realtà, a correre in aiuto alla seconda è un segnatempo che, da sempre, è educato promemoria di una vita che è molto di più del mero successo materiale.

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