Un presepe per ribadire la propria ferma contrarietà ai decreti sicurezza: la sezione torinese dei Radicali Italiani ha rivisitato il classico simbolo natalizio rappresentando la sacra famiglia su una barca naufragata in mare aperto e circondata da migranti in procinto di annegare; l'opera, intitolata “Mare Nostrum”, è ospitata nella sede dell'associazione “Adelaide Aglietta” in Via San Dalmazzo.
A illustrare le motivazioni dell'iniziativa è stato il presidente nazionale Igor Boni: “In Piemonte e nel resto d'Italia – spiega – i simboli religiosi vengono utilizzati in modo inaccettabile e laicamente blasfemo per fini politici. Basta pensare alla strumentalizzazione di crocifissi, vangeli e rosari fatta nei comizi o alla lettera inviata dall'assessore regionale per invitare le scuole a fare il presepe”.
L'obiettivo è quello di colpire i decreti sicurezza: “Il presepe mostra la realtà dei fatti, l'attualità di migliaia di morti in mare negli ultimi dieci anni: non siamo anti-religiosi ma rivendichiamo il concetto di stato laico espresso dalla nostra costituzione. L'ipocrisia è dimostrata da leggi che, in nome di un'invasione che non c'è, provocano morte distruggendo il diritto alla vita”.
A tal proposito è stata anche lanciata la campagna “Signor presidente!”, rivolta a Sergio Mattarella e firmata da personalità di rilievo nazionale come lo scrittore Roberto Saviano e il “medico di Lampedusa” Pietro Bartolo: “Chiediamo a Mattarella - conclude Boni – di sollecitare il parlamento sulla modifica dei decreti sicurezza, nei passaggi che lui stesso ha già segnalato come maggiormente critici, e sulla sospensione del memorandum 2017 con la Libia, provvedimento in grado di provocare morti ma non la pacificazione”.