"Durante la scorsa legislatura sono stato il solo, in maggioranza, a oppormi alla 'parificazione' tra profit e no profit nella gestione del Gradenigo. La ragione è semplice: una S.p.a. non può gestire un presidio pubblico, banalmente perché usa quella veste per accaparrarsi nuovi clienti. 'Clienti', avete sentito bene, non certo cittadini titolari di un diritto". Così il Capogruppo in Regione Piemonte di LUV, Marco Grimaldi, commenta l'ultima mossa dell'Assessore Icardi, che ha inaugurato un tavolo con i privati per aprire loro le porte dei pronto soccorso.
"Icardi dice di voler mettere fine a un'ipocrisia - dice Grimaldi - ma lo fa uccidendo il paziente: la nostra sanità pubblica non può cedere il passo ai privati, specie nei pronto soccorso. Il privato non ha alcun interesse a contenere i costi evitando esami inutili, perché gli viene tutto rimborsato con ovvia lievitazione della spesa (pubblica). Inoltre non sono certo pochi i casi in cui, anche oggi, per le patologie più gravi i pazienti sono comunque costretti a rivolgersi alla sanità pubblica, l'unica in grado di garantire le giuste cure a ciascuno, a tutte le condizioni: sebbene sia sottofinanziata è ancora eccellente e giusta".
Questo invece il commento del gruppo regionale del Movimento 5 Stelle: "Privatizzare i pronto soccorso sarebbe l'ultimo atto della svendita totale della sanità piemontese ai privati. Altra pessima notizia per i cittadini della Regione dopo le dichiarazioni dell'assessore Icardi sul decifit delle ASR e il ripiego nel 2018 rispetto alla valutazione dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). Sia il precedente Governo che quello attuale hanno aumentato le risorse per la sanità e tolto paletti importanti - introdotti proprio da chi oggi si rivolge al privato - rispetto all'assunzione di personale nelle nostre aziende pubbliche. Come già precedentemente affermato, le strutture che erogano servizi legati a diritti fondamentali come i Pronto Soccorso devono restare saldamente in mano pubblica. Ora ci sono le risorse per potenziarli".