“L’impegno profuso per ripartire il prima possibile è massimo”. E’ questo il messaggio che la sindaca Chiara Appendino invia ai torinesi in una lettera aperta sull’emergenza Coronavirus, dove lancia anche il seguente appello “la paura e lo spaesamento non devono inaridire il nostro vivere comune”.
Un invito che la prima cittadina fa, dopo aver ricordato due episodi di cronaca: il furto nella sala pre-triage del Sant’Anna di dieci mascherine in uso al personale sanitario, e la donazione di mille mascherine alla Croce Rossa da parte di un rider di 35 anni.
“Due immagini – spiega la sindaca - esatta rappresentazione di diversi tipi di comunità: quella destinata a morire vittima di solitudine e individualismo e quella che invece cresce insieme”.
Appendino ricorda poi come “seguire le indicazioni delle autorità è la forma migliore per proteggere se stessi e gli altri. Mantenerci aperti e solidali significa impedire che le barriere fisiche divengano barriere sociali e valoriali. E confermare, ancora una volta, ciò che siamo, la nostra storia, la nostra tradizione”.
“È dunque a tutti i torinesi che mi rivolgo per chiedere che, ancora una volta, dimostrino quella solidarietà che ci ha sempre contraddistinto” conclude la sindaca.