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Economia e lavoro | 23 marzo 2020, 19:13

Coronavirus, scioperi nel torinese per la chiusura delle aziende non essenziali

Uilm e Ugl sottolineano la necessità di applicare quanto deciso dall'ultimo decreto del Governo Conte

Coronavirus, scioperi nel torinese per la chiusura delle aziende non essenziali

Scioperi in alcune fabbriche metalmeccaniche del territorio provinciale di Torino per rivendicare il rispetto di quanto stabilito dall’ultimo decreto del Governo Conte si sono registrati nella giornata odierna.

Come indicato dalle segreterie nazionali di Fim, Fiom e Uilm, le organizzazioni sindacali garantiscono la copertura alle iniziative di protesta organizzate in quelle realtà aziendali, considerate non essenziali, che ancora non applicano quanto stabilito. La Uilm di Torino precisa che le giornate fino al 29 marzo vanno utilizzate per fermare gli impianti e mettere in sicurezza gli stabilimenti, non per continuare con la produzione come sta accadendo in alcune aziende.

L’obiettivo del documento è di salvaguardare la salute di lavoratrici e lavoratori, non di garantire una sorta di “zona franca” che le imprese sfruttano in base alle proprie convenienze. Queste le parole di Luigi Paone, segretario Uilm di Torino: “Continueremo a dichiarare sciopero fino al 29 marzo nelle aziende dove non sarà registrato un calo della produzione. È inaccettabile che in un momento delicato come quello che sta attraversando il Paese, la logica del profitto abbia la precedenza sulla tutela della salute di lavoratrici e lavoratori”.

“Oggi i lavoratori della Ge Avio di Rivalta hanno incrociato le braccia non presentandosi sul posto di lavoro, visto la situazione del non rispetto dei contenuti nel l’ultimo protocollo di prevenzione contro la diffusione del covid-19”, ha dichiarato Ciro Marino, segretario provinciale della Ugl metalmeccanici di Torino. “Non si puo’ mettere in discussione l’incolumita’ dei lavoratori per garantire profitti, bisogna metter in campo tutte le misure necessarie per prevenire la diffusione del contagio”, aggiungono Luigi Villani e Stefano Liborio,  territoriali della Uglm Torino, nonche’ dipendenti della Ge Avio di Rivalta.

”I lavoratori sono impauriti di questa propagazione e cercano risposte che garantiscano loro tranquillita’, dalla firma del protocollo ad oggi mancano mascherine guanti e disinfettanti -continuano - non si puo’ tranquillizzare la popolazione lavorativa se a priori mancano i dpi previsti per poter emarginare la diffusione”.

Per questo motivo che oggi abbiamo proclamato 8 ore di sciopero per turno di lavoro, per spronare l’azienda, ove non riesca a garantire tali procedure, di attivare gli ammortizzatori sociali previsti dal decreto e mettere in sicurezza la salute dei lavoratori  la’ dove l’azienda non intenda intraprendere alcun percorso condiviso, ci vedremo costretti ad attivare le procedure contemplate nel decreto 81/2000”, conclude Ciro Marino.

redazione

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