/ Economia e lavoro

Economia e lavoro | 15 aprile 2016, 12:45

95 su 100 gli ingegneri informatici occupati: lo stipendio medio sfiora i 1700 euro mensili

In un mondo sempre più informatizzato, dove comunicazione e percezione del reale sono radicalmente mutati, anche il lavoro ha subìto una trasformazione radicale, sia dal punto di vista organizzativo che professionale

95 su 100 gli ingegneri informatici occupati: lo stipendio medio sfiora i 1700 euro mensili

In questi anni la laurea in Ingegneria informatica ha subìto un boom notevole anche in relazione alle assunzioni.

Il rapporto 2015 prodotto da AlmaLaurea ha sottolineato come sono ben 95 su 100 gli ingegneri occupati, di questi il 68.5% ha un con un contratto a tempo indeterminato e la loro retribuzione netta sfiora i 1700 euro mensili. Nell'ultimo periodo, le aziende hanno effettuato 8240 assunzioni tra ingegneri elettronici e dell'Informazione.

Questi dati sono frutto anche all'espandersi della pubblicità sul web e dei giochi online. Professioni come gli sviluppatori o i designer web sono sempre più richieste, perché ogni azienda, ma sarebbe giusto dire ogni attività, vuole promuoversi attraverso siti web e app. L’azienda americana NetEnt, come sottolinea Slotsgratisonline all’interno di uno speciale sulle nuove professioni, spende circa 15 milioni di sterline all’anno per stipendiare i suoi dipendenti. La nascita di aziende come Amazon o Zalando, ha poi “mandato in orbita” un altro settore, quello relativo all'e-commerce, con tutto ciò che ne consegue in termini di sviluppo dell'attività.

Con queste premesse, chi vuole intraprendere un lavoro in campo informatico ha la strada spianata.

Vediamo, nello specifico, quali sono le nuove professioni che, in questo momento, vanno per la maggiore:

1) Il Web Developer (o Sviluppatore informatico), è colui che si occupa dell'assemblaggio, della struttura e delle automazioni di un sito. Le sue conoscenze informatiche sono approfondite e riguardano, tra gli altri, i protocolli di rete, i server web ed i loro moduli principali, i database e la sicurezza informatica;
2) Il Webmaster è colui che progetta, costruisce, amministra e gestisce un sito web, studiandone il posizionamento, il mercato e sviluppando i rapporti commerciali tramite il web.  Nella sua accezione più ampia (perché chiunque progetti e amministri un sito web con template preordinati, può ritenersi un webmaster) cioè, in siti di grosse dimensioni, il Webmaster agirà da coordinatore e supervisore delle attività delle altre persone che lavorano al sito (grafici, editor, ecc.) e sarà normalmente un dipendente o un incaricato del proprietario del sito;
3) Il Web Designer, può essere anche lo stesso Webmaster, ma, di solito, è una persona con competenze specifiche per quel che riguarda l'”architettura” del sito web. Si occupa di codificare in linguaggio web di una bozza grafica realizzata da un graphic designer.
4) Il Graphic Designer, tra quelle citate, è la professione più antica. Si sviluppa nel XV secolo con l'esigenza della classe mercantile e borghese di produrre più esemplari di una stessa immagine, cosa che veniva realizzata con la tecnica della Xilografia. In pratica si incidevano immagini su tavolette di legno, le matrici, che venivano successivamente inchiostrate e utilizzate per la realizzazione di più esemplari dello stesso soggetto. Oggi il Graphic Designer, progetta le grafiche di siti che verranno poi “tramutate” sul web, dal Web Designer.

Quelle citate sono solo alcune delle professioni che il web ha permesso di sviluppare. Nel 2013, l'IWA ((International Webmasters Association associazione professionale non-profit riconosciuta come leader mondiale nel fornire principi e certificazioni di formazione per le professioni in Rete) in un documento, ha riconosciuto ben 21 figure professionali legate al web.

I nuovi “web workers” hanno un vantaggio rispetto agli altri: le loro alte qualifiche informatiche, permettono loro di lavorare a partita Iva su commissione o di essere chiamati a far parte di un team assemblato per determinati progetti. Inoltre, hanno la possibilità di lavorare da casa, abbattendo i costi che, di solito, affrontano i normali impiegati.

Il rovescio della medaglia è che, in un paese tecnicamente arretrato come l'Italia, la forza lavoro impiegata nell'IT è ancora inferiore alla media degli altri Paesi Ocse. Per questo, a chi decide di intraprendere questa professione, si consiglia di cercare fortuna altrove, studiando anche le lingue. La meta più ambita? La Finlandia. Qui il 6.4% (dati Ocse del 2011, ma che rimangono attuali) della forza lavoro è impiegata nell'IT, contro il 3.8% degli Usa, e il 3.1% del nostro Paese.  

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MARZO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium