Ieri sera alla Casa del Quartiere di San Salvario si è tenuta la prima riunione plenaria del progetto “San Salvario e le sue religioni”, una ricerca-azione partecipata che coinvolgerà ragazzi dagli 8 ai 14 anni e i loro adulti di riferimento nelle famiglie, a scuola e nelle comunità religiose fino al gennaio 2018. La rete è ampia e ne fanno parte: l'Associazione Manzoni People, l'Agenzia di sviluppo locale di San Salvario, la Chiesa Evangelica Valdese, la Comunità Ebraica, la Moschea Omar, la Moschea di Via Baretti, la Parrocchia Ss. Pietro e Paolo Apostoli, le Scuole Ebraiche, la Scuola Protette di San Giuseppe, l'I.C. Manzoni, l'ANPI, la Circoscrizione 8 con il patrocinio e la Fondazione CRT con un contributo.
Tra i partner l'entusiasmo e la voglia di collaborare non mancano, ma dall'altro lato è evidente la necessità di trovare un linguaggio comune. Cittadinanza, rispetto per le culture minoritarie, valorizzazione delle somiglianze sono alcune delle parole chiave: "Siamo interessati ad aprire le porte della Moschea per far crescere la società" (Ibrahim Mohamed della Moschea Omar), "Siamo aperti al dialogo, la nostra storia ci porta alla vocazione per la libertà e a offrire per tutti diritti nella cittadinanza" (Silvia Facchinetti, animatrice giovanile della Chiesa Valdese), "Le scuole ebraiche sono aperte per tradizione e insegnano che le culture di minoranza devono avere uno spazio" (Sonia Brunetti, dirigente scol.), "Sono necessari cambiamenti nei percorsi educativi, affinchè gli allievi siano competenti su intercultura e interreligione" (Docente Teresa Cravetto, I.C. Marconi),
"Lavoriamo su cosa ci unisce in una San Salvario che sempre più sta diventando un unicum" (Augusto Montaruli, Presidente di Commissione del quartiere). Cosa succederà in concreto nei prossimi mesi? E' in corso una ricognizione delle best practice a cui seguiranno: l'osservazione partecipante alla vita delle comunità religiose locali, interviste a testimoni privilegiati, laboratori di narrazione e storytelling nelle scuole primarie e secondarie di I grado, incontri di discussione con i genitori e feste interreligiose aperte alla cittadinanza. Si cercherà di sostenere un comunità che si riconosce nell’appartenenza allo stesso quartiere e in valori universali oltre che condividere conoscenze per strutturare iniziative più ampie in altri spazi urbani nei quali, come a San Salvario, si ritrovano differenti comunità religiose e aconfessionali.