A Torino ha ufficialmente aperto "Freedhome", il primo negozio di prodotti made in carcere. Uno spazio espositivo in via Milano 2/C, nel centro della città, nel quale è possibile acquistare prodotti e servizi realizzate dalle imprese attive all’interno del mondo penale.
“Si tratta”, spiegano i promotori dell’iniziativa, “di un laboratorio di idee e progetti per ribadire forte e chiaro che l’economia carceraria è la chiave di volta per ripensare in modo efficace il sistema penitenziario italiano”.
Presenti al taglio del nastro, tra gli altri, Chiara Appendino, l'assessore alle pari opportunità Marco Giusta, il Provveditore regionale dell'amministrazione penitenziaria Luigi Pagano , la garante comunale per i diritti dei detenuti Monica Cristina Gallo. "È un progetto iniziato dalla giunta Fassino,", ha commentato il sindaco,"che abbiamo voluto portare avanti visto l'importanza. È un grande possibilità di riscatto".
I prodotti venduti all’interno sono delle eccellenze in ogni campo e soprattutto hanno una storia e ogni carcere la sua peculiarità da offrire. Biscotti, maglie, borse, caffè, vino e oggetti di design che puntano più alla qualità che al profitto. Dal carcere femminile di Venezia dove vengono preparati con erbe coltivate nell’orto biologico della Giudecca i cosmetici “RioTerà dei Pensieri”, al carcere Lorusso e Cotugno dove si stampano artigianalmente le t-shirt e merchandising. Dal penitenziario di Verbania dove “la Banda Biscotti” produce dolci artigianali e con materie prime scelte, senza coloranti e additivi, alle delizie biologiche della Sicilia prodotte dal carcere di Siracusa.