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Eventi | 31 gennaio 2017, 18:55

Con “Mindshock” Marco Berry svela i meccanismi della mente

All’IQOS Emabssy è andato in scena lo spettacolo dello showman torinese, basato su anni di studi condotti insieme a un’equipe di psicologi, neuropsichiatri e altri professionisti

Con “Mindshock” Marco Berry svela i meccanismi della mente

 

Anni di studi sul cervello umano, sui meccanismi che muovono la mente, per elaborare uno spettacolo coinvolgente. In questo modo Marco Berry, noto intrattenitore e conduttore televisivo torinese, ha lavorato al suo show, “Mindshock”, che è andato in scena ieri sera, 30 gennaio, all’IQOS Embassy di Torino, a pochi metri dalle Porte Palatine. Il format prevedeva il coinvolgimento diretto del pubblico, che è entrato a far parte degli sblorditivi esperimenti attraverso i quali, applicando teorie scientifiche sulla mente umana, Berry riusciva a “indovinare” cosa le persone pensassero o, meglio, nascondessero.

“Mindshock”, infatti, è nato dall’esperienza trentennale che Berry ha maturato nel mondo dello spettacolo, frutto di ricerche da lui condotte con l’aiuto di un’equipe di psicologi, neuropsichiatri, formatori ed esperti di comunicazione. “Questo spettacolo – ha spiegato lo showman – nasce da anni di studi e con l’aiuto di esperti del settore. Si tratta di un format completamente nuovo, diverso e unico nel suo genere, che gioca su diversi aspetti che riguardano tutti noi. Proprio per questo, durante la performance, coinvolgo il pubblico, che diventa protagonista degli esperimenti. Non è più un semplice spettatore”.

E così, ad esempio, cinque persone sono state chiamate sul palco. Ciascuna di loro ha preso da un sacchetto una pallina, che ne conteneva cinque, di cui una nera e quattro bianche. Ai cinque prescelti, poi, è stato chiesto di guardare il colore della pallina, senza farsi vedere da nessuno, e tenerla in tasca o chiusa in una mano. Poi Marco Berry ha posto delle domande all’apparenza banali (“sei sposato?”, “hai figli?”), alle quali era possibile rispondere anche mentendo. In questo modo, senza che nessuno se ne rendesse conto, Berry ha registrato il comportamento di ciascuno di loro nel momento in cui mente. Un gioco da ragazzi, naturalmente per lui, individuare chi avesse la pallina nera semplicemente chiedendo “hai tu la pallina nera?”.

Un altro dei numerosi esperimenti del ricco spettacolo ha invece visto il conduttore con gli occhi coperti dallo scotch indovinare (ma il verbo più giusto sarebbe “calcolare”) quale mano stesse allungando la persona di fronte a lui senza toccarlo. Anche con gli occhi chiusi, ricoperti di nastro adesivo, Berry è riuscito a capire se chi si trovava di fronte a lui gli allungasse la mano destra o la mano sinistra. Le scelte delle persone, infatti, venivano orientate dal suo modo di porre le domande.

Lo spettacolo rientra nella strategia di IQOS Embassy, concept store che ospita progetti di ricerca sul tema della sperimentazione dell’innovazione, promuovendo la creatività contemporanea.

Paolo Morelli

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