Dopo l'alluvione di fine novembre, che tanti danni ha provocato in provincia di Cuneo e soprattutto nella zona di Moncalieri, da mesi il Piemonte non ha visto più la pioggia e adesso la regione è a rischio siccità.
Dopo un dicembre e un gennaio praticamente all'asciutto, anche a febbraio le precipitazioni sono state inferiori del 25% rispetto alla media e da tre settimane si sta registrando un anticipo di primavera. Questo fa sì che nelle dighe sono immagazzinati 138 milioni di metri cubi d'acqua, il che significa -17% rispetto ai valori storici.
Il Po "ha registrato una portata media pari a 50 metri cubi al secondo, inferiore al valore storico di circa il 55%". Il rapporto dell'Arpa evidenzia, al momento, "una moderata siccità per i bacini al confine con la Lombardia, la Dora Baltea, il Cervo e la Dora, mentre il resto della regione è in condizioni di normalità, ma con una tendenza alla transizione verso condizioni siccitose".
Insomma, la situazione è ancora sotto controllo, ma se il sole continuasse a fare capolino e le pioggie a latitare, presto potrebbero iniziare i problemi. Tanto più che le indicazioni del meteo, da qui a fine marzo, prevedono una siccità severa in quasi metà della regione, con condizioni di siccità estrema nelle valli di Susa, Chisone e Po. Insomma, si attende con ansia l'arrivo di qualche perturbazione, sperando solo che dopo mesi di assenza quasi totale dell'acqua non si debba poi fare i conti con nuovi fenomeni alluvionali.