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Centro | 21 marzo 2017, 13:47

Da Torino Susanna Camusso parla di voucher, Alitalia e manager pubblici, e della vicenda “donne dell’Est” andata in onda sulle reti Rai

Il leader di Cgil in mattinata è stato ospite di un incontro, tenutosi all’Istituto tecnico Avogadro, sulla professionalità dei docenti

Susanna Camusso

Susanna Camusso

Sul tema scottante dei voucher Silvana Camusso, segretario generale della Cgil stamane giunta a Torino, nel suo incontro con la stampa ha sottolineato come “non è corretto partire dal presupposto che la norma andasse bene e che sia stata oggetto di un abuso

 

La Camusso ha incontrato i giornalisti al termine di un incontro, tenutosi all’Istituto tecnico Avogadro, sulla professionalità dei docenti.

 

Il leader della Cgil ha polemizzato contro la “retorica diffusa che porta a trovare delle formule che favoriscano il lavoro nero, al posto di contrastarlo, come forma di illegalità”, definendo la manovra di Governo sui voucher un “risultato positivo” visto nella sua completezza, e quindi con l’attesa “conversione in legge".

 

Toccato anche la sfera Alitalia, dove la Camusso ha sostenuto come sia “errato pensare che le situazioni non abbiano nessuna via d'uscita. Il problema non può essere ancora una volta legato al ridimensionamento dell'occupazione e delle retribuzioni dei lavoratori, etichettandolo come mera questione di costi e non di scelte industriali e di sviluppo per Alitalia".

 

Non è mancato anche un chiaro riferimento al programma “Parliamone sabato” di Paola Perego ed in onda sui canali Rai, in seguito alla puntata sulle “donne dell’Est” che ha generato non poche polemiche.

 

Ignobili e insopportabili” secondo il segretario generale le affermazioni contenute nel programma; “dovremmo ricordarci che le Rai è prima di tutto un servizio pubblico e discutere su cosa significhi fare informazione e programmi anche di intrattenimento che rispondano al servizio pubblico”.

 

In ultimo, gli interventi della Camusso si sono concentrati sui criteri di scelta per le nomine dei manager pubblici.

 

Mi riferisco alle Poste – ha detto - dove vorremmo capire se la scelta della sostituzione dei vertici è stata optata nell’ottica della privatizzazione che, come saprete, non condivido, dal momento che penso che i gioielli del nostro Paese non vadano svenduti”.

r.t.

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