Colorati, rumorosi, eccessivi. I Kiss, nel mondo della musica (e del rock in particolare) sono tutto questo da ben quattro decenni. E domani sera saranno a Torino per ricevere l'abbraccio dei loro fans, pronti a celebrare 40 anni di carriera. Un lasso di tempo che tende all'infinito, se si parla di sette note. E molti di coloro che domani saranno ai piedi del palco a cantare a squarciagola non erano nemmeno nati, quando Gene Simmons e soci hanno cominciato a calcare le scene.
Truccatissimi, vestiti nelle loro "divise" dei personaggi che portano in giro per il pianeta da quando mp3 e Internet nemmeno si intuivano all'orizzonte, i Kiss saliranno sul palco del PalaAlpitour prima di doppiare la data martedì a Casalecchio di Reno, vicino a Bologna.
Tutto esaurito, ovviamente. Ma da non perdere sarà anche l'atmosfera attorno all'impianto che ospiterà l'evento. Si attendono già cloni vestiti e truccati esattamente come i loro idoli, riportando l'orologio indietro di almeno vent'anni. Perché i Kiss sono questo: una testimonianza vivente di un'epoca di successi (e di eccessi) che il mondo della musica non concede, né ammette più. Ormai tutto è rapido: compare, si consuma e sparisce. Cantanti e canzoni assieme. I Kiss sono invece i protagonisti di una saga. E domani sera saranno di nuovo lì, a dimostrarlo. Con i loro 100 milioni di dischi venduti.