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Attualità | 22 maggio 2017, 11:00

Nello Spazio Q35 di via Quittengo, a Torino, c’è il Festival dell’Architettura

Dal 24 al 27 maggio

Nello Spazio Q35 di via Quittengo, a Torino, c’è il Festival dell’Architettura

Lo Spazio Q35 diventerà una casa con camera da letto, cucina e sala tv per ospitare il Festival Architettura in Città e aprirà le sue stanze al pubblico mercoledì 24 maggio alle ore 18.00. Il titolo della sesta edizione del Festival è “La città come casa”, un invito a ragionare sul rapporto tra spazio urbano e spazio domestico, superando la distinzione pubblico-privato per scoprire la commistione tra questi due luoghi: la casa come rifugio intimo, ma al tempo stesso connesso con l’esterno attraverso i vetri delle finestre che mettono in comunicazione il dentro e il fuori; la casa come diritto universale, ma anche risposta ad esigenze individuali e differenziate per le quali il modello di housing sociale basato su abitazioni standardizzate sta rivelando la sua inadeguatezza; e infine la casa nella città, il modo in cui l’uomo abita i parchi, le piazze e le strade e li trasforma attraverso il proprio passaggio.

Il ricco calendario del Festival che prevede 102 iniziative tra conferenze, mostre, itinerari, performance, presentazioni di libri, proiezioni cinematografiche e workshop prenderà il via mercoledì 24 e si concluderà sabato 27 maggio; lo Spazio Q35 sarà la sede principale delle attività, ma a questa si affiancheranno altre 49 sedi satellite tra Torino e la Città Metropolitana.

Il primo appuntamento del Festival è una conferenza con Ila Bêka del duo Bêka & Lemoine: artisti, registi e editori, lavorano insieme da 10 anni, concentrandosi principalmente nella sperimentazione di nuove forme narrative e di racconto cinematografico dell’architettura contemporanea. A partire dal 2007 hanno prodotto una serie di film intitolata "Living Architectures", che propongono un modo diverso e intimo di osservare l'architettura dall'interno. Tra questi, il più famoso è "Koolhaas Houselife" con Guadalupe, la governante di Maison à Bordeaux, l’abitazione progettata da Rem Koolhaas. Attraverso i loro film, Ila Bêka e Louise Lemoine mettono in discussione la modalità stessa di rappresentare l’architettura attraverso immagini esemplari, che presentano l’edificio attraverso una patina di perfezione; al contrario i due autori si concentrano sulle imperfezioni e sulla componente vissuta per dare conto della vitalità dell’architettura e per questa ragione raccolgono nei propri film le testimonianze delle persone che abitano, usano o si prendono cura degli spazi al centro della narrazione. I film di Bêka & Lemoine sono stati proiettati nelle più prestigiose istituzioni culturali e in occasione di eventi di rilievo come la Biennale di Architettura di Venezia, il Centre Pompidou (Parigi), il Metropolitan Museum of Art (New York), il Palais de Tokyo (Parigi), il Barbican Centre (Londra), il CCA (Montreal) e la Fondazione Prada (Milano). Nel 2016 il MoMA ha acquisito l’intera produzione di Bêka & Lemoine per la collezione permanente del museo.

Durante la conferenza che seguirà l’apertura ufficiale del Festival con gli interventi del presidente della Fondazione per l’architettura / Torino Giorgio Giani e del presidente dell’Ordine degli Architetti di Torino Massimo Giuntoli, Ila Bêka dialogherà con Nina Bassoli e Davide Tommaso Ferrando, i curatori esterni del gruppo di coordinamento del Festival. A partire dalle ore 21.00, al termine delle proiezioni dei film dello studio Bêka & Lemoine, si assisterà ad una sonorizzazione musicale a cura del collettivo artistico indipendente torinese Superbudda Creative Collective | TMSO.

Nella serata inaugurale inoltre saranno aperte al pubblico anche le mostre presenti nello Spazio Q35:

Stanze finestre, Sala Bedroom

Il tema del Festival “Città come casa” prende forma attraverso la mostra, curata da Nina Bassoli e Davide Tommaso Ferrando per il gruppo di coordinamento del Festival. Stanze e finestre, dispositivi elementari attraverso cui manifestiamo la nostra soggettività ed entriamo in contatto con il mondo che ci circonda, strutturano, giorno per giorno, il modo in cui osserviamo e modifichiamo i nostri spazi. La mostra affronta tale tema attraverso una serie di installazioni multimediali ospitate all’interno di tre ambienti. Nel primo è allestita una struttura metallica che definisce una “stanza nella stanza” a cura di Fosbury Architecture, le cui pareti sono composte da un atlante di immagini di dispositivi abitativi. Nel secondo trovano spazio due grandi video proiettati in una dimensione simile al reale: un montaggi di immagini di interni abitati, in cui è possibile intuire la vita che vi si svolge, e un montaggio di vedute dalle finestre delle abitazioni che ricompongono una città inedita, non pubblica; qui sono stati creati anche due spazi abitativi improvvisati, potenzialmente utilizzabili dai curatori del festival come camere da letto. Nell’ultimo ambiente, un montaggio composto per l’occasione da Davide Rapp ripercorre il tema dell’abitare in città e delle relazioni tra interno e esterno attraverso spezzoni cinematografici.

Inside the house, Sala Living Room e 10 studi di architettura torinesi

L’architettura è spesso rappresentata in fotografia perfettamente arredata e priva di vita, come fosse appena fuoriuscita dalla mano del progettista, un oggetto solo idealmente finito, ma in realtà artificiosamente allestito per essere veicolato dai mezzi di comunicazione. Al contrario l’architettura è sempre “sporcata” dai suoi abitanti, attraverso l’introduzione quotidiana e spontanea di narrative personali che possono arrivare a modificarla sostanzialmente negli anni. La mostra, esito di una call pubblica rivolta agli iscritti all’Ordine degli Architetti di Torino, espone dieci esempi di spazi domestici da essi progettati e documentati, da altrettanti fotografi, dopo un lasso di tempo tale da farne emergere – attraverso cambi d’uso, aggiunta di nuovi arredi, o vere e proprie modifiche al progetto originale – la dimensione “vissuta”.

Architetture Rivelate, Sala Living Room

La mostra è dedicata ai progetti selezionati durante le 13 edizioni di Architetture Rivelate, il Premio-targa per la qualità in architettura dell’Ordine degli Architetti di Torino nato nel 2004 per dare visibilità a opere che, attraverso un’attenta interpretazione progettuale e una coerente realizzazione, contribuiscono a determinare una migliore qualità dell’ambiente costruito. Al centro dell’esposizione ci sono le opere premiate quest’anno: il Giardino Riabilitativo Ospedale San Lorenzo, il progetto Fermi, il restauro di casa Gramsci per la realizzazione dell’Hotel Nh Collection di piazza Carlina e, per la segnalazione “Opera del secondo Novecento”, l’Ala nuova del Castello del Valentino.

Library

Anche in un periodo in cui i principali canali di informazione si stanno spostando su piattaforme digitali e online, il libro continua a mantenere la propria specificità mediatica di strumento irrinunciabile per la formazione e arricchimento personale. Costruita a partire da una call aperta, la Library è una selezione a cura di Nina Bassoli e Davide Tommaso Ferrando di libri di narrativa e testi scientifici che trattano, in maniera esemplare, i principali temi legati all’abitare lo spazio domestico e urbano. Tale selezione è messa gratuitamente a disposizione del pubblico durante i giorni del festival, all’interno di un ambiente aperto/coperto che durante il Festival sarà riservato alla lettura o potrà essere luogo di incontro e presentazione di libri.

Exploring woman architect’s own home – MoMoWo International Photo Competition Reportage, Living Room

10 reportage, tra vita professionale e esistenza quotidiana, entrano nella casa della donna progettista. La mostra è l’esito del concorso internazionale del progetto MoMoWo, guidato dal Politecnico di Torino e co-finanziato dal Programma Europa Creativa dell’Unione Europea. A cura di Politecnico di Torino.

Mirafiori in Millefogli: coordinate in divenire di un territorio, Living Room

La mostra presenta gli elaborati finali del progetto di esplorazione e narrazione collettiva “Mirafiori in Millefogli”, pubblicati nel volume intitolato “45 gradi NORD 7.65 gradi EST Mirafiori SUD”. Vengono esposti i risultati di una ricerca e riscoperta del quartiere mediante l’uso della fotografia, della scrittura e dell’illustrazione. A cura di The School of Losing Time.

S[m2]art – Guardando la città metro per metro, Living Room

L’iniziativa intende coinvolgere la città su alcuni temi del progetto di ricerca S[m2]art, finanziato dal MIUR e vincitore del bando Smart Cities and Communities. Tutti sono invitati a votare i servizi proposti, suggerendo come implementare e migliorare il progetto. A cura di Politecnico di Torino.

Urban Interiors. Un’altra forma dello spazio pubblico, Living Room

Gli Urban Interiors sono spazi poco esposti e riparati, l’opposto dello spazio pubblico moderno: luminoso, trasparente e fluido. Non sono definibili dalle connotazioni morfologiche ma dagli usi, dalle relazioni, dai corpi che li abitano. Obiettivo della mostra è discutere dei modi in cui si riconfigura lo stare in pubblico nella città contemporanea. A cura di Politecnico di Torino.

Genesi, Living Room

Un’installazione in legno compensato di pioppo che si contrappone ai consueti modi e spazi dell’abitare, eccessivamente razionali, sperimentando una riappropriazione della città attraverso forme e materiali ispirati alla natura. A cura di Paracity

C.S.

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