E’ stato come fare un tuffo nella storia. In attesa che arrivino Cairo, la squadra e i campioni d’Italia del 1976 e inizi ufficialmente la preview del Filadelfia, poter fare un giro sulla tribuna, calpestare l’erba del prato, andare a visitare gli spogliatoi è stato come vivere un sogno per tutti io presenti in questo caldissimo pomeriggio di maggio.
Ma ci si è sottoposti volentieri a questa tortura, avendo poi il privilegio di vedere da vicino questo piccolo gioiello che è il Fila rinato e ristrutturato dopo vent’anni. Poter vedere Mondonico e Dossena, Onofri e Cereser, in attesa che più tardi arrivino altri grandi ex, quando ci sarà la scopertura dei Pennoni della Memoria. Dopo vent’anni, rinasce il Tempio, il teatro che ospitò le gesta del Grande Torino. E chissà domani, quando ci sarà l’apertura per tutti i tifosi, che autentico bagno di folla ci sarà.
Ha ragione Emiliano Mondonico, l’ultimo tecnico ad allenare il Toro al Fila: “Ritornare qua significa poter avere anche 10 punti in più a fine campionato. Perché quest’aria ti regala energie speciali. E chi non lo capisce subito, dovrà solo alzare la testa e guardarsi attorno”. Sì, al Fila si respira un’aria magica. Aria di storia.