Il futuro dell'energia, da noi come nel resto del mondo, dovrà per forza fare riferimento a fonti rinnovabili. Un tema ormai piuttosto noto, ma che va sostenuto costantemente per poter rappresentare una prospettiva davvero realizzabile e non solo più teorica o comunque relegata a percentuali irrisorie nella produzione mondiale.
Insiste su questi temi la cosiddetta “Global Energy Interconnections”, iniziativa internazionale che vuole realizzare un futuro energetico completamente basato su energie rinnovabili condivise, con una fornitura che sia davvero globale e interconnessa.
Fa parte di questo cammino anche l'accordo che è stato siglato ieri al Castello del Valentino tra Politecnico di Torino e State Grid Corporation of China: un patto sulla ricerca e sulla formazione di alto livello, che tra le altre cose porterà il personale della SGCC a "studiare" sotto la Mole.
State Grid Corporation of China è la più grande utility energetica e, secondo la rivista americana Fortunes (2016), la seconda società più grande al mondo. La società ha 927.839 dipendenti, assets per 478 miliardi di dollari, ricavi annui per 329 miliardi di dollari. SGCC ha partecipazioni azionarie in tutto il mondo, dalle Filippine all’Australia. Soddisfatto di questo accordo, il rettore del Politecnico Marco Gilli: "La firma di oggi è un passo avanti ulteriore nel percorso di collaborazione che vogliamo intensificare con State Grid Corporation of China. Un riconoscimento che qualifica il nostro Ateneo come interlocutore privilegiato del più importante partner internazionale nel settore energetico”.
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