Una festa gioiosa e colorata, quella di ieri in Piazza Donatello, in mezzo alla San Salvario multietnica. Decine di bambini che nel giardinetto antistante la Casa del Quartiere hanno partecipato a giochi e mostrato i loro lavori creativi. C'era anche un banchetto per la merenda dei più giovani, il cui la celebre crema di nocciole e la marmellata vengono spalmate sul pane kosher. Per
L'occasione è stata una tappa del progetto San Salvario e le sue religioni, adesso a metà del suo corso, implementata per sperimentare il dialogo interculturale e interreligioso tra i bambini, perché, come dice Serena, una delle responsabili del progetto, «questo dialogo è molto presente, ma soprattutto tra i rappresentanti delle diverse confessioni», mentre mancano spesso altri punti di contatto sedimentati. Quindi una serie di attività e laboratori negli istituti di quello che è uno dei quartieri più colorati della città: la scuola ebraica, la Manzoni, le Scuole protette San Giuseppe.
E la festa di ieri, Scholl lab, è stata un momento di restituzione al quartiere e ai suoi abitanti dei laboratori svolti dai bambini coinvolti nel progetto, in qui questi ultimi hanno esposto i frutti del loro lavoro e li hanno mostrati alla cittadinanza, in un'atmosfera di gioco e di festa. Nella tarda serata, invece, la casa del quartiere ha ospitato un aperitivo interreligioso, a scopo di benefit, dato che i fondi per il progetto sono diminuiti.
Per quanto riguarda i risultati del progetto, Stefania racconta come "abbiamo visto un buon dialogo tra religioni e culture, anche se questo avviene per la maggiore quando viene veicolato da un progetto. I bambini e i ragazzi sono molto curiosi, e non hanno nessuna preclusione della conoscenza dell'altro".