La siccità che sta colpendo la nostra Penisola da ormai qualche mese si sta aggravando ogni giorno viste le alte temperature e la scarsa ed inefficace quantità di pioggia che è caduta finora sul territorio. A preoccupare è il livello dei fiumi e laghi, ad esempio il Po a maggio in Piemonte ha fatto registrare una portata media mensile minore del 37% a Torino e del 48.7% a Isola San Sebastiano rispetto alla media storica.
Una prima stima della Coldiretti parla di danni per quasi un miliardo di euro in agricoltura.
Per capire meglio cosa sta succedendo occorre fare un bilancio della primavera 2017, che dal punto di vista meteorologico si è conclusa con il mese di maggio.
Grazie ad uno studio del CNR-ISAC è stato possibile valutare che la primavera appena trascorsa è stata la seconda più calda e la terza più asciutta dal 1800 ad oggi, con un deficit di precipitazione del 48% rispetto alla media. Va però ricordato che la siccità si protrae già dai mesi invernali, specie al Nord, dove c'è stata una sensibile carenza di piogge. Le anomalie della primavera 2017 non fanno quindi che aggravare una situazione siccitosa che dura ormai dall'inizio dell'inverno: da dicembre 2016 si registrano continuamente anomalie negative di precipitazioni, soprattutto al Nord, tanto che il semestre dicembre 2016 - maggio 2017 è risultato essere il quinto più secco (con un deficit di oltre il 30%) se confrontato con il medesimo periodo degli anni passati dal 1800 ad oggi.
Viste le attuali condizioni siccitose, dovute principalmente ai cambiamenti climatici in atto, è sempre più importante l'applicazione della meteorologia a settori come quello agricolo (gelate, siccità, grandine).
Per gli attori del settore è necessario dotarsi di strumenti meteorologici, come ad esempio i servizi Agro di Datameteo, adatti a fornire un aiuto concreto al fine di ottimizzare trattamenti fitosanitari, cicli di irrigazione e protezione contro gelate o grandine.