La petizione contro Barattolo, con le firme, quasi 1000, dei cittadini di Vanchiglietta contrari al mercato di libero scambio, è stata discussa durante una riunione dei capigruppo al Comune di Torino.
“Abbiamo esposto tutte le lamentele che avevamo presentato durante la conferenza stampa – ha raccontato Elio Biasi, primo firmatario della petizione – e io, ma anche Silvio Magliano (capogruppo dei Moderati, ndr) e Fabrizio Ricca (capogruppo della Lega Nord, ndr), abbiamo attaccato l’assessore Giusta chiedendo una soluzione”.
L’assessore, dal canto suo, ha più volte ribadito l’intenzione di spostare gli stalli all’interno del perimetro ora occupato dal deposito comunale, che ospita diverse pietre stradali di pregio. L’operazione libererebbe via Carcano, che potrebbe quindi essere riaperta al traffico risolvendo, almeno in parte, i problemi di sicurezza creati dalla presenza di Barattolo, come ad esempio la questione relativa al passaggio delle ambulanze dirette verso l’ospedale San Giovanni Bosco.
“Per ora – ha proseguito Biasi – l’idea che ha ripetuto l’assessore è quella di portare tutto dentro, ma bisogna trovare i soldi per spostare le pietre e avere l’autorizzazione per farlo”.
Nel frattempo, il Comune sta cercando un’area alternativa per ospitare il mercato, ma l’intenzione è quella di andare per gradi. Prima, quindi, i venditori saranno spostati tutti all’interno dell’isolato (tra l’Amiat e la società sportiva del Varano), risistemando quindi anche l’area circostante, e poi si provvederà al successivo spostamento del mercato da un’altra parte. I tempi, di conseguenza, potrebbero allungarsi parecchio.
“Sono molto preoccupato – ha commentato Silvio Magliano in una nota – perché una (non) risposta di questo tipo può avere due sole spiegazioni: o la Giunta sta navigando a vista, nella più assoluta mancanza di strategia, oppure, ed è ancora peggio, c’è una precisa volontà di mantenere il suk in via Carcano. Nel frattempo, a pagare è Vanchiglietta”.
Sul piatto, poi, c’è anche il ricorso al TAR, inoltrato da una ventina di aziende del quartiere, tra cui anche Costadoro e Boella & Sorrisi, per chiedere la sospensione del mercato. Nel giro di un paio di giorni il Tribunale dovrebbe esprimersi, aggiungendo un nuovo capitolo alla battaglia contro Barattolo.